stiamo vedendo gli pneumatici Michelin del futuro? – .

stiamo vedendo gli pneumatici Michelin del futuro? – .
stiamo vedendo gli pneumatici Michelin del futuro? – .

Di Marc Serieau/paddock-gp

Quest’anno Michelin ha presentato nuovi spettacolari pneumatici per la MotoE, visivamente con un aspetto molto diverso dalla gomma solitamente utilizzata. Appena comparsi, i piloti della MotoGP hanno espresso al costruttore francese il desiderio di avere lo stesso nella categoria regina della MotoGP…

Di cosa si tratta? Alcune risposte

L’anno scorso Michelin ha utilizzato pneumatici contenenti una buona percentuale di materiali più rinnovabili e riciclati in MotoE: 52% all’anteriore e 34% al posteriore. Michelin considera gli elementi organici o riciclati, che sono neutri per l’ambiente, come materiali rinnovabili e riciclati. Gli esempi includono lattice, bucce di arancia e limone, olio di girasole, resina di pino, nonché gomma e metallo riciclato nella composizione di questi pneumatici. La ricerca non si limita alla categoria MotoE: ad esempio Michelin sa come trasformare la lolla di riso in silice per le Hypercar che partecipano alla 24 Ore di Le Mans, e il prototipo idrogeno-elettrico – LMPH2G MissionH24 Green GT utilizza pneumatici oltre il 63% rinnovabile e riciclato.

Come tutti i campionati in cui è impegnata, Michelin utilizza la MotoE come laboratorio di prova per le sue future tecnologie. L’obiettivo è riuscire a integrarli parzialmente o interamente nelle prossime generazioni di pneumatici da corsa o prodotti in serie. Michelin intende così sviluppare pneumatici sempre più durevoli e alla portata di tutti, senza dimenticare il lato spettacolare e all’avanguardia delle tecnologie messe in pista.

Questo approccio ecologico degli uomini di Clermont-Ferrand, però, non ha avuto la risonanza mediatica che meriterebbe, perdendosi tra risultati sportivi e notizie di altre categorie.

  • 2

    immagini

    Bidendum [in Italia l’Omino Michelin, ndr] ha quindi deciso di prendere il coltello tra i denti, o meglio il punteruolo nello stampo, per modificare l’aspetto visivo dei suoi pneumatici per far conoscere la sua competenza. Senza dubbio sono state prese in considerazione diverse soluzioni per attirare l’attenzione su questo approccio, compreso l’abbandono dell’emblematico colore nero dei pneumatici, ma alla fine la scelta è caduta su un design “dall’aspetto vellutato” che ricorda le scelte delle cellule organiche.

    Ed è un successo: l’occhio è attratto da questi piacevoli disegni, anche il dito…

    Diciamo la verità, le fantasie in velluto hanno solo il nome, e non la morbidezza. In realtà la sensazione al tatto è diversa, leggermente più granulosa. Ma non è questa la cosa importante: l’operazione di comunicazione è un successo e ha già suscitato molta invidia in MotoGP.

    Nel 2024 i pneumatici MotoE contengono il 53% di materiali rinnovabili e riciclati nella parte posteriore e il 49% nella parte anteriore. Nel 2022, le proporzioni erano del 40% posteriore e del 33% anteriore.
    L’obiettivo è raggiungere il 100% nel 2050. “Ci arriveremo” Ce lo ha raccontato a Le Mans Piero Taramasso, responsabile delle competizioni due ruote della Michelin.

    Ma quanto dura questo design Michelin?

    “Due torri” fu la risposta ottenuta alla Sarthe.

    Basta questo per placare l’ardore di chi avrebbe voluto equipaggiare la propria bici da strada con questa gomma. A meno che Michelin non trasformi questi pneumatici slick dal design effimero in pneumatici da strada con le stesse scanalature progettate…

    L’articolo originale sul Paddock-GP

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Zalewski o Bove nell’affare – .
NEXT Il circuito punta al futuro. Sostenibilità e sicurezza per sognare ancora la F1 – .