La Ferrari vola, la RedBull salta. Ma a Monaco non c’è scritto nulla – Analisi Tecnica – .

La prima giornata di test del Gran Premio di Monaco è stata sicuramente a senso unico. Charles Leclerc ha dominato le prove libere in lungo e in largo, non solo dal punto di vista cronometrico, ma sotto ogni aspetto. Sempre velocissimo, con ogni mescola e ad ogni run, ha sempre avuto almeno una “fase” di vantaggio su tutti gli avversari, ovvero il monegasco era il primo a fare il miglior tempo, e quando gli altri gli si avvicinavano grazie al miglioramento della pista ha abbassato ulteriormente il limite. Le immagini di bordo mostravano una Ferrari nelle piene mani del pilota, che guidava spingendo forte ma con pochissimi errori e sempre in controllo della monoposto, con la maestria nell’impostare traiettorie che già sfioravano muri e guardrail. Il gap imposto alla concorrenza, con Hamilton il più vicino a quasi due decimi, è in realtà addirittura falso, visto che tra i primi 5 Leclerc è quello con la maggiore differenza (quasi 3 decimi) tra il giro ideale (cioè il tempo ottenuto considerando tutti i migliori settori della sessione) e giro reale, come da tabella seguente.

AUTISTA GIRO IDEALE SPACCO
LECLERC 71.004 0
HAMILTON 71.466 0,462
ALONSO 71.625 0,621
VERSTAPPEN 71.745 0,741
NORRIS 71.931 0,927

Il potenziale distacco di quasi mezzo secondo da Hamilton, 7 decimi da Verstappen e 9 da Norris dà l’idea di quanto Leclerc fosse effettivamente padrone di casa in tutti i sensi. Dai dati possiamo apprezzare alcuni ulteriori aspetti.

Ferrari la più completa, Mercedes il secondo punto di forza

Anche se su una pista come Monaco la telemetria (raccolta anche a bassa frequenza) racconta solo una parte della verità in pista, emergono comunque alcune considerazioni interessanti. Innanzitutto in questo caso notiamo come la Ferrari sia l’auto più completa. Mentre gli avversari alternavano picchi di prestazione in vari punti del tracciato, la rossa sembrava andare forte ovunque, con qualche guizzo in più sia in trazione tra Mirabeau e Loews, sia alle due S delle Piscine, dove Leclerc entrava sempre per primo forte e con presa sufficiente per avanzare leggermente la linea in seconda posizione per migliorare la successiva trazione verso la Rascasse. Seconda forza di giornata è stata la Mercedes di Lewis Hamilton, meno sofferente rispetto alle altre gare, con il sette volte Campione del Mondo chiaramente impegnato (e divertendosi) alla guida della sua W15, le cui modifiche (che sono più ritorni a concetti più tradizionali) sembrano funzionare in termini di fiducia. Tuttavia, è difficile immaginare il team di Brackley in lotta per la pole quando tutti hanno ottimizzato il set-up e spremuto fino all’ultimo centesimo dal tempo sul giro. Vedremo se Hamilton riuscirà a portare la squadra ad una piccola rinascita nel Principato. Dietro di lui un ottimo Fernando Alonso, i cui dati mostrano chiaramente come l’Aston Martin abbia un approccio totalmente dedicato ai tratti lenti, con una totale predilezione per la meccanica, tralasciando del tutto la fase più debole della monoposto, ovvero l’aerodinamica nelle curve veloci. Un compromesso forzato ma che, unito alle doti di guida dell’asturiano, per ora sembra funzionare al meglio.

RedBull giù (ma non solo). La McLaren cerca un compromesso migliore

Dai dati risulta quindi abbastanza chiaro quanto la Red Bull sia stata conservatrice sulla Power Unit in questo primo giorno, ancor più che nelle consuete gare del venerdì. Ma la mancanza di prestazioni costanti non è interamente dovuta alla potenza. Ancora una volta la RB20 sembra bloccata per ora da un assetto particolarmente rigido, nato per favorire l’aerodinamica ma che, sui dossi di Monaco, si sta rivelando decisamente penalizzante, al punto da costringere i piloti a ritardare l’apertura del gas all’uscita curva e quindi compromettendo le prestazioni di portata. L’assetto rigido però sembrava funzionare nei long run, un po’ come avevamo visto a Imola, con la vettura che rispondeva decisamente meglio con il pieno, ma che l’olandese ha potuto sfruttare solo partendo almeno dalla prima fila. Lato McLaren, invece, abbiamo notato dai dati che la MCL38 si comporta molto bene nei tratti ad alta velocità, ma accumula tutto il gap tra il Mirabeu e il Portier nel secondo settore, e tra la seconda S delle piscine e la Noghes nel terzo, confermando i tratti molto lenti come punto debole del momento. L’impressione è che il compromesso portato in pista dal team di Woking non sia ancora sufficientemente orientato alla meccanica ma che abbia comunque una prevalenza dell’aerodinamica, probabilmente anche con una certa rigidità delle sospensioni, e toccherà agli ingegneri guidati da Andrea Stella per decidere se spostare il centro di lavoro della vettura in una posizione che favorisca ancora di più le curve lente oppure se lo spettro di possibilità offerte dalla vettura non lo consente.

Long run: Leclerc non contento e bloccato dal traffico ma Sainz veloce. Bene anche Piastri con la McLaren

Infine, guardando le prestazioni nelle simulazioni di lungo periodo, va premesso che per tutti queste sono state spesso fortemente influenzate dal traffico in pista. Leclerc in questo caso non è stato particolarmente brillante, autore solo di un paio di giri molto buoni, e il monegasco dovrà lavorare sull’assetto per far funzionare meglio la vettura con il pieno di benzina. C’è da dire che difficilmente la Ferrari rinuncerà a qualcosa sul giro secco viste le caratteristiche della pista, ma probabilmente si tratterà di ottimizzare tutto il possibile per trovare un po’ più di ritmo senza rinunciare alla qualifica. Il box però ha il riferimento ed è ottimo, perché Carlos Sainz, non veloce come il compagno di squadra sul giro secco, si è comportato molto bene nella simulazione del ritmo, regalando alla squadra il completamento ideale del quadro di giornata. Ottima anche la simulazione di Oscar Piastri, che conferma che con il pieno di carburante le vetture più rigide e con un assetto più orientato all’aerodinamica rendono meglio.
In conclusione, non possiamo non dire che, dopo la giornata di oggi, Leclerc è il candidato numero 1 alla pole position. Ma è altrettanto doveroso ricordare che gli altri lavoreranno duro e molto probabilmente si avvicineranno notevolmente alla Ferrari vista nelle prove libere, che le condizioni della pista cambieranno con il passare delle sessioni e che comunque fare tutto alla perfezione su una pista del genere Un tracciato difficile e con una concorrenza che sarà comunque molto agguerrita, resta un compito non facile da portare a termine. Vedremo, nonostante la gara sia particolarmente negativa, la qualificazione monegasca resta uno dei momenti più belli della stagione.

 
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