l’uomo che ha sconfitto anche la matematica al Roland Garros – .

Ci è voluto del tempo per conquistare i francesi. Tanto tempo. Rafael Nadal lo sa bene. Come avrebbero voluto che Rafa nascesse un po’ più lontano, nel Mediterraneo, invece che a Manacor. Magari in Corsica, così da poter collocare quell’drapeau blu, bianco e rouge‘ che manca a Parigi da più di 40 anni. Ci sono voluti anni e vittorie a Rafa per conquistare “tutto” il pubblico francese. Inizialmente non pochi avevano storto il naso davanti a quel ragazzino spagnolo dai capelli ribelli e dai bicipiti pronunciati. Ce ne sono molti a Parigi che sono eleganti e grandezza ne è la capitale mondiale, hanno preferito le gesta dell’altro eroe del racket, Roger, più ‘elegante’ nei gesti in campo, più consono a quell’eleganza di cui Parigi è diventata un marchio di fabbrica. Qualcuno tra le righe negli anni aveva accusato anche Nadal. Dalla televisione pubblica e le sue inchieste alla controversa rivista satirica Charlie Hebdoche nel giugno 2015, a dieci anni dal primo successo, esce con una copertina ‘vagamente suggestiva’.

Insomma, Rafael Nadal ha dovuto combattere prima con i suoi avversari e poi con una sorta di pregiudizio. Doveva convincere, superare allusioni e invidie. Sentimenti che, anno dopo anno, più vinceva, più aumentavano. Fino al punto di ‘rottura’, in questo caso nell’accezione positiva del termine. Sì, perché non avendo altro a cui rispondere se non i risultati portati dal suo talento, Nadal non è mai caduto in polemica. A chi chiacchierava, alludeva, esultava o simpatizzava altrove, lui rispondeva con i risultati sul campo. E il tempo, come sempre alla fine, ha spazzato via tutto. I francesi si sono arresi, i più scettici si sono arresi, anche quella parte del sostegno si è arresa – per lo più federeriano – che inizialmente si risentì per Nadal. Tutti si sono piegati alla dura realtà dei fatti, a ciò che a un certo punto diventa indiscutibile perché evidente. Sì perché nello sport non è mai esistito che si possa definire veramente globale – non abbiamo bisogno di sciatori o nuotatori, o di altre ‘nicchie’ praticate solo per una porzione di mondo – qualcosa di simile alla storia tra Rafael Nadal e Ronald Garros. Centoquindici partite giocate in 19 anni, centododici vittorie. Battere Nadal a Parigi era quasi impossibile nella storia del calcio. Ciò di cui c’era bisogno era una uggiosa giornata parigina di totale grazia tennistica da parte di uno straordinario attaccante scandinavo, Robin Soderling; e la classe di colui che ha riscritto quasi ogni record della storia del calcio, Novak Djokovic. FINE. Gli altri sfortunati finiti nelle grinfie di Rafa al Roland Garros si sono sempre arresi. Una sorta di legge non scritta, diritto divino trasformato in realtà. Sì, perché se ti fermi a pensare davvero, se soppesi il tempo e gli avversari, capirai come funziona il concetto di 3 partite perse su 115 giocate in 19 anniè totalmente privo di significato, si manifesta come una realtà dai connotati utopicidi uno schiaffo alla probabilità statistica.

Sarà forse per questo che quest’ultima, probabile, anzi quasi certa apparizione a Parigi ha per Nadal un sapore così diverso. Rafa si presenta a questo Roland Garros con una vulnerabilità che fa quasi tenerezza. Perché per la prima volta in vent’anni sa che non può vincere; perché per la prima volta sa di essere qui, in fondo, solo per salutare, per rendere omaggio al palazzetto che l’ha resa un mito. Lo capirono anche quei francesi che all’inizio erano così diffidenti. E non è un caso che lo abbiano accolto fin dal primo allenamento, prima ancora dell’inizio delle gare, con l’omaggio degno dell’occasione.

Nadal scalda i motori: rivivi il primo allenamento di Rafa a Parigi

In definitiva, tutti stanno ripercorrendo quelle emozioni e sensazioni già provate qualche tempo fa, quando fu Federer a salutarlo. In quelle lacrime diventate cult alla Laver Cup, Nadal ha visto – come lo vediamo oggi sul Chatrier – un pezzo di vita che gli passava davanti. Pensa a chi eri e cosa stavi facendo nel giugno 2005, quando il appena diciannovenne Rafa vinse il primo dei suoi quattordici titoli al Roland Garros.

Rafael Nadal con il suo primo titolo vinto al Roland Garros nel 2005 nella finale di Puerta

Credito fotografico Getty Images

È da qui che nasce l’emozione, da qui che scatta il desiderio quasi collettivo di voler ‘proteggere’ Nadal in questa, sua ultima apparizione a Parigi. Sarà impossibile non tifare per lui, anche se non lo hai mai fatto. Nadal ha dettato il ritmo delle nostre vite nelle ultime 20 primavere, quelle che glielo hanno permesso scrivi su questa superficie numeri che rimarranno ineguagliati nella storia del gioco. 63 titoli su terra battuta. Il 91% delle vittorie ogni volta che ha giocato una partita ufficiale sulla terra battuta. 14 trionfi al Roland Garros, 12 titoli a Barcellona e 11 titoli a Monte Carlo. Nadal conquista il primo, secondo e terzo posto sul podio nella storia del calcio sotto la voce “giocatori che hanno vinto lo stesso torneo più di una volta”, lasciando anche le storie di Djokovic in Australia (10) o Federer ad Halle e Basilea (10). Insomma, potremmo continuare con file e file di numeri e record in superficie, fino a renderli ridondanti. Perché i numeri sono sì funzionali alla creazione del mito, ma poi le emozioni trascendono la statistica.

Rafael Nadal con l’ultimo titolo vinto al Roland Garros, il quattordicesimo, nel 2022 in finale con Ruud

Credito fotografico Getty Images

Ed è per questo che siamo tutti ancora qui oggi: Le emozioni. I ricordi che regala lo sport, le associazioni con momenti della nostra vita. Molti passano, alcuni li ricordiamo, altri rimangono indelebili. L’ultimo ballo di Rafael Nadal, l’uomo che a Parigi ha sostanzialmente sconfitto la probabilità rendendo reale l’imponderabile, rientra sicuramente nell’ultima di queste categorie. Prepara i fazzoletti. Ne avremo bisogno.

Roland Garros 2024: dove vederlo in TV e live streaming

Il Roland Garros 2024 sarà trasmesso in esclusiva su Eurosport 1 ed Eurosport 2, oltre ovviamente a Discovery+, la nostra piattaforma streaming con tutti i campi a disposizione a partire dalle qualificazioni del torneo a partire da lunedì 20 maggio alle ore 10:00. Il tabellone principale inizierà domenica 26 maggio con le prime partite del tabellone principale. Solo con la nostra piattaforma digitale live streaming potrai godere della copertura totale dei campi per seguire tutti i tuoi tennisti preferiti con un’offerta unica nel suo genere. Gli abbonati a DAZN, Sky (canali 210 e 211) e Tim Vision avranno accesso anche ai due canali lineari di Eurosport 1 ed Eurosport 2 e potranno godersi il secondo Slam stagionale a partire dal 26 maggio 2024, giorno il torneo di sorteggio inizia principale.

Sorteggio maschile – Sorteggio femminile

A quanto ammonta il premio in denaro?

Il montepremi del secondo Slam stagionale è aumentato del 7,9% rispetto allo scorso anno: il Roland Garros diventa così lo Slam con il montepremi più alto dopo gli US Open. Passarono Londra e Melbourne. Qui i guadagni dei giocatori girano per turno.

Tutto quello che troverai su Eurosport.it, sulla nostra app e sui social network

Segui il Roland Garros 2024 su Eurosport.it! Dirette scritte delle partite, highlights di tutti i match ripresi dalle telecamere del circuito internazionale, tabelloni, risultati, approfondimenti, focus, gallery fotografiche e quant’altro per far parte del secondo Slam della stagione 2024.

Inoltre potrai rivivere sui nostri social tutti i momenti più belli, le giocate più spettacolari del torneo e i più simpatici “dietro le quinte”. Su Facebook e Instagram, Twitter e Tik Tok, i nostri contenuti esclusivi.

Schiaffo al Volo con Roberta Vinci, Jacopo Lo Monaco, Simone Eterno e Fabio Colangelo

Appuntamento con Schiaffo al Volo, il nostro show digitale di tennis, che ritorna sulla pagina Youtube di Eurosport e in versione podcast tutti i giorni in diretta prima della sessione serale, intorno alle 19. Potrete interagire con i nostri Jacopo Lo Monaco, Simone Eterno, Roberta Vinci e Fabio Colangelo per parlare di tutti i principali temi dello slam parigino. Ti stiamo aspettando!

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Lo avrei fatto uscire subito. Scamacca è una bestia” – .
NEXT Giro di Slovenia 2024, Ben Healy vince l’ultima tappa – Giovanni Aleotti si difende alla grande e trionfa nella generale! – .