Maguire ci presenta il Pogacar che non conosciamo – .

SAPPADA – Oggi Tadej Pogacar ha avuto una giornata tranquilla, soprattutto in moto. Poi per lui sono iniziate le solite pratiche: interviste, verifiche, conferenze stampa… e in questo frangente interviene il suo “angelo custode”, Luke Maguire, addetto stampa degli Emirati Arabi Uniti (accanto a lui nella foto di apertura).

Mentre aspettiamo l’arrivo della maglia rosa, oggi con un quarto d’ora di ritardo Vendrame, è proprio Maguire a portarci alla scoperta di un Tadej diverso. Quello dietro le quinte, nel vero senso della parola. E ci fa anche intravedere il suo lavoro, quello di assistere il corridore più forte del mondo. E come Tadej ha trovato l’equilibrio tra lui e il Giro d’Italia.

Un Giro che lo ha visto praticamente sempre con il microfono in bocca. In qualità di vincitore di tappa o di maglia rosa, cosa che fa ininterrottamente dal 5 maggio, “Pogi” era nella mix zone, nelle interviste flash dopo il traguardo o nelle conferenze stampa post tappa. In un paio di occasioni sembrava nervoso, ma molto più spesso era solare.

Luke Maguire con Tadej Pogacar nella zona mix
Luke Maguire con Tadej Pogacar nella zona mix
Come capire quando sta bene, nervoso, tranquillo, insomma il suo stato d’animo?

Tadej è un ragazzo molto tranquillo, direi. E il suo stato d’animo si capisce molto bene anche dal linguaggio del corpo. di solito sorride. Va d’accordo con le persone che lo circondano. Trasmette ottimismo. E anche per questo si respira una bella atmosfera. In più è un grande motivatore.

Sa lavorare in gruppo…

Nel nostro team l’atmosfera è ideale. È sempre molto proattivo con tutto lo staff, con tutti sul bus e vogliamo vederlo così… È un esempio. Fa lavorare tutti al meglio, dai massaggiatori ai meccanici. E questo modo di essere sorridenti e ottimisti è una spinta in più.

Dopo la gara cosa chiedi di solito prima di tutto?

La prima cosa quando taglia il traguardo è il suo telefono per mandare messaggi o chiamare Urska (Zigart, il suo compagno, ndr). Questa è la cosa più importante per lui. Poi sì, punta molto anche sul recupero, sugli integratori, sull’assunzione delle sue bevande e del suo cibo. Non ne è ossessionato, ma è sicuramente molto professionale. Dal suo modo di fare tutto lo fa sembrare molto naturale e facile, ma in realtà mette molta attenzione a quello che fa.

Pogacar è salito spesso tre volte sul podio: vittoria di tappa, maglia rosa e maglia azzurra come miglior scalatore. In queste fasi Maguire è cruciale
Pogacar è salito spesso sul podio tre volte: vittoria di tappa, maglia rosa e maglia azzurra. In queste fasi Maguire è cruciale
Luke, veniamo al tuo lavoro: quali differenze hai notato nel seguire Tadej tra il Giro d’Italia e il Tour de France?

La mia giornata è abbastanza simile, con impegni sul podio e conferenze stampa, sia al Tour che al Giro. Penso che qui al Giro con lui sia stato fatto un passo avanti per i tanti tifosi che si sono visti lungo la strada. E penso anche che sia stata una gara fantastica per Tadej, ma anche per noi e per gli italiani: erano entusiasti in modo diverso dal solito. Ok, è sloveno ma passa molto tempo in Italia. Vive vicino all’Italia, quindi Credo che il tuo Paese sia un posto speciale per lui.

Quando sei in macchina per tornare in albergo di cosa parli? Quali sono gli argomenti?

Prima di tutto controlliamo se è un bell’albergo! Poi, anche considerando che gran parte del nostro staff è italiano, forse chiediamo loro quale sia il piatto tipico della regione. O cosa potremmo trovare per cena. Anche se questo riguarda più noi dello staff che Pogacar o i corridori.

Possiamo immaginare…

Devono seguire tutti gli aspetti della dieta indicata dal nutrizionista. Quindi Tadej non mangia sempre specialità locali, ma noi sì! E scherza su queste cose. Fa qualche battuta a riguardo. E anche se è stanco ha sempre una bella energia.

In verde, l’adesivo di Hulk che Pogacar ha sul manubrio della sua bici
In verde, l’adesivo di Hulk che Pogacar ha sul manubrio della sua bici
Durante questo Giro hai avuto richieste particolari o strane da parte di noi giornalisti?

Una richiesta particolare, forse potrebbe riguardare il piccolo logo sul manubrio, Hulk. Questa è probabilmente la richiesta più insolita. E non sono nemmeno sicuro del motivo per cui lo chiedono.

E Pogacar ti ha fatto qualche domanda sulla Roma? Lo ha scoperto? Magari hai programmato una passeggiata serale in centro per vedere il Colosseo o la Fontana di Trevi?

Penso che il nostro hotel sia abbastanza lontano dal centro di Roma per quella sera, quindi non sono sicuro di quanto potremmo godercelo. Dovremo prima occuparci delle cose principali, poi ci riuniremo tutti in gruppo e ceneremo in un ristorante vicino all’hotel. Dopodiché penso che Tadej abbia degli obblighi con la gara. Obblighi che avranno anche le altre maglie di leader. Ma la verità è che per lui tornare a casa sarà una priorità.

Luca, più che una domanda, chiudiamo con qualche consiglio. Dato che Pogacar non ha sempre potuto assaggiare le specialità locali, una pasta molto romana, forse ancora più tipica della carbonara che tanto ama, è la cacio e pepe…

Va bene. Glielo dirò e penso che le piacerebbe provarlo.

 
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