E se Pogacar facesse anche la Vuelta? Pensieri con Pino Toni – .

È sempre lui a tenere la corte, Tadej Pogacar. Lo sloveno ha fatto qualcosa di gigantesco Giro d’Italia e per come l’ha vinto tutti già sognano ad occhi aperti la doppietta. E se oltre alla doppietta Giro-Tour ci fosse altro? La Vuelta, ad esempio…

L’asso degli Emirati Arabi Uniti potrebbe andare anche in Spagna? E come? Vincere o prepararsi per il Mondiale, sul quale hai già detto di puntare? Tutto questo è possibile? Oppure è troppo anche per un fenomeno assoluto come Tadej?

Proviamo a fugare questi dubbi con il supporto di uno dei nostri trainer di riferimento, Pino Toni. E proviamo soprattutto a capire se ciò sia tecnicamente possibile.

L’allenatore toscano Pino Toni
Tonini 2022
Pino Toni è pronto a scommettere sulle qualità dell’austriaco viste in Francia
Pino, prima della Vuelta una domanda sul Tour. È possibile questa fatidica doppietta dopo aver visto com’è andato il Giro?

Al Tour de France per me lo vedremo ancora più forte. Al Giro ha fatto un blocco di lavoro bello e funzionale. Ora si riprenderà e ne farà buon uso. Pogacar non ha sforzato troppo il collo. Doveva fare quelle accelerate che abbiamo visto…

La famosa attivazione di cui ci parlavi…

Esatto, altrimenti avrebbe dovuto fare i rulli a fine tappa.

Ma guardando avanti, al resto della stagione e alla Vuelta, non sarebbe troppo anche per lui?

Prendiamo il fattore di intensità (quanto ci prova in generale, ndr.) forse è arrivato a 0,9, nemmeno a 1. Ha fatto 5 minuti a 7 watt/kilo per superare gli altri e poi è partito a 5,9-6 watt/kilo e ha continuato a guadagnare. Chiaramente queste sono stime che ho cercato di fare con i dati a mia disposizione, per la precisione bisognerebbe conoscere i suoi fascicoli. Ma conoscendo alcuni numeri di chi c’era dietro è possibile fare una stima attendibile. E poi la prova è stata Majka. Dopo che Rafal ebbe finito il suo lavoro e se ne andò, poté restare con l’inseguitore.

È possibile dal punto di vista fisiologico che Tadej vada anche alla Vuelta?

Sì, è possibile. E molto dipende dal Tour, ma da quello che abbiamo visto al Giro, se al Tour non dovesse emergere qualche fenomeno nuovo, non vorrei esagerare che sarà come al Giro, ma si può gestire .

Majka ha tirato forte, poi si è mosso e dopo un breve recupero è riuscito a tenere il passo degli altri big
Majka ha tirato forte, poi si è mosso e dopo un breve recupero è riuscito a tenere il passo degli altri big
Ma in Francia ci saranno Vingegaard, Roglic…

Il livello è eccellente, ma Roglic ha qualche anno in più e per Vingegaard un incidente come quello che ha avuto non può essere recuperato in così poco tempo da essere super. Quindi in ottica Vuelta dipende tutto da lui: dalla sua tranquillità e dai suoi stimoli, cose che Tadej mi sembra avere entrambe. Pogacar non ha bisogno di motivatori. E poi c’è un’altra qualità.

Quale?

Almeno visto da fuori, l’anno scorso non soffrì troppo la sconfitta contro Vingegaard. E questo è un punto di forza. Cerca le sue motivazioni senza subire sconfitte.

Il che per un atleta del suo calibro che batte ogni record non è cosa da poco. A quel livello un secondo posto o una sconfitta diventano un macigno… Per te cosa dovrebbe fare dopo il Tour?

Prima di tutto bisogna vedere come esce dalla Grande Boucle. Che nelle tre settimane del Giro vada tutto bene ogni giorno è già una fortuna, ma se ciò accadesse anche al Tour lo sarebbe ancora di più. Basta una brutta notte di sonno, una giornata di malattia, un mal di pancia… e tutto si complica. In nove settimane la Vuelta diventa una lotteria. Quindi, ripeto, vediamo come esce dal Tour. Recupera, non credo che correrà, ma se volesse potrebbe inserire anche una gara di 5 giorni in mezzo e poi andare in Spagna. Ma questa gestione dettagliata può essere stabilita solo da qualcuno che gli è molto vicino e lo conosce bene sotto ogni punto di vista.

Ma dopo il Tour ci sono le Olimpiadi: anche questo evento va valutato. E poi forse proprio per questi, forse non è l’anno buono per andare anche alla Vuelta…

Certo che lo è tanta carne al fuoco, ma se devi fare un disco unico, se devi metterti al di sopra di ogni altra cosa al mondo, questo è l’anno buono. La stagione per lui è andata bene fin dall’inizio. Cosa che non gli è successa l’anno scorso. Inoltre prima del Giro aveva corso poco.

Pogacar non ha ancora raggiunto le vette quest’anno. Questo potrebbe essere un piccolo vantaggio per lui. Eccolo al Sestriere l’anno scorso (foto Matteo Secci)
Pogacar non ha ancora raggiunto le vette quest’anno. Questo potrebbe essere un piccolo vantaggio per lui. Eccolo al Sestriere l’anno scorso (foto Matteo Secci)
Invece il fatto di non aver ancora scalato la collina è un vantaggio che ha tenuto in tasca?

Tecnicamente per il recupero sì, per la testa non lo so. Per quanto tempo lavorerai in quota? Immagino che lo farà per rigenerarsi, per aumentare le sue riserve di ferro e qualche punto sangue. Sicuramente produce tante energie e ha bisogno di recuperare. L’importante è che in quota prima del Tour non prenda nemmeno il raffreddore.

Se Pogacar andasse alla Vuelta, che ricordiamo ha già rifiutato, come andrebbe: per vincerla o per prepararsi al mondiale?

Persone come Pogacar lo hanno già dimostrato non ha bisogno di fare un grande giro per arrivare pronta ad un determinato appuntamento. Se avesse bisogno di gareggiare in quel periodo avrebbe a disposizione tante gare di un giorno e in questo modo arriverebbe al mondiale più riposato, più fresco. Perché poi l’obiettivo di questi super campioni è arrivare freschi alla meta.

Chiaro…

COSÌ se va, va per vincerlo. Anche perché non so quanti arrivi in ​​salita abbia la Vuelta questa volta, ma è sempre un “boom-boom”, tra l’altro alcune tappe non sono nemmeno brevissime. Per me sarebbe una sfida da una prospettiva globale. E poi alla fine verrebbe dopo il Giro e il Tour e 63 giorni di corsa non sono pochi giorni nemmeno per uno come Pogacarse dovesse fare anche il mondiale.

 
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