PARIGI 2024. VI PORTIAMO NELLA GALLERIA DEL VENTO CON I PISTARDS BLU – .

PARIGI 2024. VI PORTIAMO NELLA GALLERIA DEL VENTO CON I PISTARDS BLU – .
PARIGI 2024. VI PORTIAMO NELLA GALLERIA DEL VENTO CON I PISTARDS BLU – .

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono sempre più vicini, e allora? gli Azzurri della pista hanno celebrato nella galleria del vento la Giornata Mondiale della Bicicletta. Al Politecnico di Milano la Nazionale guidata dal tecnico Marco Villa ha effettuato oggi le prove finali sui materiali in vista delle sfide che si disputeranno al Vélodrome National de Saint-Quentin-en-Yvelines dal 5 all’11 agosto. Grazie a Castelli, TuttoBICI ha sbirciato in esclusiva i progressi ottenuti da Elia Viviani, Simone Consonni, Francesco Lamon, la velocista Miriam Vece, la giovane Federica Venturelli e Filippo Ganna, con quest’ultimo che domani continuerà a lavorare al Politecnico con la bici da cronometro.

«Dal 2023, questa è la sesta sessione di test che svolgiamo nella galleria del vento. Dopo i test digitali, iniziati con la scansione 3D dei corpi degli atleti in sella, abbiamo cercato di ottimizzare la loro posizione tra le prove al Politecnico e quelle al velodromo. Parallelamente abbiamo continuato lo sviluppo delle bici Pinarello “figlie” della Bolide F HR 3D sviluppata per il record dell’ora di Pippo e delle appendici, dei caschi Kask con le nuove visiere e di tutto ciò che i piloti indossano in gara insieme con Castelli, dal body a tutti gli accessori” spiega Luca Oggiano, tecnico FCI specializzato nella componente aerodinamicamentre il direttore divisione corse di Castelli Cristian Salvato fa provare ai corridori i nuovi “boleri”, una sorta di coprispalle da indossare sotto il body come intimo che aiuta a far penetrare l’aria, e Sonia Vignati prende le misure a tutti.

Da 41 anni questa eccezionale sarta veste i ciclisti insieme ai colleghi della Manifattura Valcismon con capi contrassegnati dal logo dello scorpione. «Dai maglioni di lana ai materiali di oggi il mondo è cambiato» ci racconta mentre annota con cura numeri e desideri di ogni atleta. Oltre alla corretta vestibilità dei capi, occorre prestare attenzione ai dettagli su dove posizionare le cuciture per evitare qualsiasi tipo di turbolenza d’aria che aumenterebbe il coefficiente di attrito.

Uno dopo l’altro, gli italiani convocati per le prove odierne si susseguono nel tunnel frequentato dai ciclisti dal 2010, uno dei primi a perfezionare qui la sua posizione è stato Fabian Cancellara, ricordano i tecnici del Politecnico Milano 1863 GVPM Umberto Spinelli, Claudio Somaschini, Stefano Giappino e Luca Ronchi che con Mattia Michelusi, collaboratore tecnico della FCI performance team diretta da Diego Bragato, e il resto dello staff della Nazionale controllano, prova dopo prova, i dati che i computer mostrano alla ricerca del luce verde che indica un aumento di velocità.

Mentre Viviani e Consonni provano i nuovi guanti che lasciano praticamente scoperte solo le unghie e già immaginano i colleghi con lo smalto blu per l’occasione olimpica, Oggiano continua a spiegarci il dietro le quinte della ricerca della migliore prestazione: «I feedback da chi pedala in prima persona è fondamentale, assolutamente. Pippo è uno dei più attenti e sensibili, Elia non è diverso. I runner più esperti sono in grado di darci spunti per migliorare una tuta anche di 20-30 watt, che è molto. Dalla galleria del vento emergono numeri inequivocabili, ad es feedback il lato del comfort e delle prestazioni di solito derivano dai test in pista.

Il meccanico Andrea Foccoli trasporta le bici su e giù per le scale di accesso della tribuna, Paola Butrico si occupa dei rifornimenti e che gli sponsor presenti riescano ad intercettare gli atleti di cui hanno bisogno per le opportune riprese. Francesco Lamon conclude la sua prova con un sorriso, il primo uomo del quartetto è migliorato talmente tanto che non solo riuscirà a completare i 4 km insieme agli altri compagni ma lancerà il trenino azzurro più forte che mai. “Lui e le ragazze ce l’avevano margini di miglioramento impressionanti, non avendo potuto curare così attentamente questi aspetti con le loro mazze in passato – conferma Oggiano, mentre dal monitor ci mostra i progressi in campo aerodinamico fatti da Letizia Paternoster e dalle altre rocketgirls. – Tutti sono curiosi di capire i cambiamenti apportati, consapevoli di quanto questo lavoro sia necessario. Nel gruppo femminile la più attenta ai materiali è forse Martina Fidanza, ma anche Elisa Balsamo è super scrupolosa”.

Chiudiamo con la domanda che alla fine conta di più per tutti: con i nuovi materiali a Parigi quanto potremo essere più veloci rispetto a Tokyo? «Di parecchio, ma non so se posso dirtelo – sorride Oggiano, uomo già chiave per il record dell’ora di Ganna. – Diciamo che considerando l’intero pacchetto, il vantaggio generale si basa su una riduzione degli attriti che varia dal 5 al 10%. C’è chi è cresciuto di più e chi è cresciuto di meno, ma siamo soddisfatti perché in generale c’è stato un miglioramento uniforme, il che significa che anche Castelli, Pinarello, Kask e tutti i partner che circondano la Nazionale hanno svolto un ottimo lavoro. dal lato dello sviluppo”.

I numeri che vediamo mentre i corridori pedalano con l’aria in faccia sono addirittura più alti di quelli dichiarati, ma in realtà è troppo presto per volare alto. Per questo ci sarà tempo tra un paio di mesi, periodo che gli Azzurri trascorreranno tra la collina di Livigno e il velodromo di Montichiari. Buon vento blues.

guarda il video sulla pagina Instagram di tuttobiciweb

 
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