“Era importante che Gigi Dall’Igna rimanesse nel 2025-2026” – MotoGP – .

“Era importante che Gigi Dall’Igna rimanesse nel 2025-2026” – MotoGP – .
“Era importante che Gigi Dall’Igna rimanesse nel 2025-2026” – MotoGP – .

Marco Marquez ha rilasciato una lunga intervista a Cadena SER, dove ha parlato nel programma a El Larguero Manu Carreño e Mela Chercoles.

Márquez ha detto che era “contento e feliceanche se un po’ assonnato” perché “ieri ho avuto difficoltà a dormire un po’, e oggi è stata una giornata lunga, con appelli da firmare. Non so se posso dirlo, ma stamattina alle otto Ho firmato il contratto. L’accordo è di due anni, con la Ducati, con la moto che vince. Al momento non esiste una moto più veloce”.

A Marquez è stato chiesto delle differenze tra GP23 e GP24…

“Il tempo è molto relativo. Né gli ingegneri né i piloti possono dirtelo. Mezzo secondo? No, è molto. Da un anno all’altro c’è un miglioramento di due decimi al giro, ovvero quattro secondi in gara, che è tanto, ma è molto relativo”

Verso il 2025…

“L’anno prossimo dovremo lottare per il titolo. Ho preso una decisione molto importante, quella di lasciare la Repsol Honda, la squadra di tutta la mia vita, con un carico emotivo difficile, ma l’ho fatto dando priorità alla mia carriera sportiva e allo sport, che era alla ricerca di risultati. Quando ci sono risultati, c’è motivazione. Bisogna avere coraggio e voglia quando si affronta una sfida così importante, perché salirò sulla moto migliore, quella che vince, e vedrò cosa succede. Lì ti esponi a tutto, alle critiche, agli elogi, a tutto quello che può succedere, ma ho voluto farlo perché vedevo che altrimenti la mia carriera sportiva sarebbe stata diversa. Ha avuto quattro anni di infortuni, senza risultati, e la motivazione è difficile mantenerla. E soprattutto fiducia. Mi sono messo in testa un piano, una strategia, e sta andando molto bene”.

Perché non hai accettato la condizione che ha accettato Martín, cioè che il posto sarebbe andato a chi avesse vinto tra i due?

“Semplice. Uno dei motivi, quello principale, è che se devi guadagnartelo in pista devi avere le stesse armi, e io adesso non le ho. Ma non è una scusa e sto dimostrando che posso essere competitivo. Un’altra cosa è che avevo ben chiaro che non sarei passato da una squadra satellite all’altra. E terzo punto, gli atleti non solo hanno contratti sportivi ma ce ne sono altri con sponsor che mi hanno seguito per tutta la carriera e una multinazionale chiude a settembre per i prossimi due anni e non vede l’ora. Era irrealizzabile”.

Bagnaia ti ha fatto i complimenti?

“No, no (sorride, ndr) ma mi ha chiamato l’amministratore delegato della Ducati (Domenicali, ndr) e mi ha fatto i complimenti”

Sul perché è stato scelto…

“La carta che pesa di più è la pista e gli ingegneri Ducati, come mi hanno detto, stanno guardando la mia progressione con la moto 2023 e questa ha pesato molto di più delle altre. Poi ci sono anche altri fattori”.

A proposito di Dall’Igna…

“Con Gigi abbiamo sempre avuto un rapporto molto diretto e molto sincero e sono in Ducati grazie a Gigi Dall’Igna. È l’ingegnere che ha conquistato ciò che ha toccato. Una delle frasi che gli dico quando iniziamo a parlare è: “per me la cosa più importante, nel 2025 e nel 2026, è che tu sia ancora in Ducati, perché altrimenti non abbiamo nemmeno bisogno di sederci”

 
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