«Se potessi schioccare le dita…» – .

«Se potessi schioccare le dita…» – .
«Se potessi schioccare le dita…» – .
Marco Odermatt

CHIAVE DI PIETRA

In un’intervista a «CH Media», Marco Odermatt parla del suo ultimo progetto, degli allenamenti estivi, della popolarità che lo circonda e del ritorno del grande Marcel Hirscher.

Sono quindi 19 i partner con cui Marco Odermatt collabora: gli sponsor che utilizzano la sua immagine e dai quali viene retribuito.

«Credo che abbiamo raggiunto il limite massimo. Miloo si è aggiunto l’anno scorso, per il resto abbiamo gli stessi partner da anni. Ma probabilmente le capacità sono esaurite”, ammette il vincitore dell’ultima Coppa del mondo di sci.

L’ultima collaborazione riguarda un’azienda che produce biciclette con l’ausilio di un motore elettrico. «Una bici che può sostituire anche l’auto. Ho pensato che fosse un’idea fantastica. Se dovessi acquistare una bicicletta privatamente, sarebbe qualcosa del genere.

Una due ruote che possa essere utilizzata anche per gli allenamenti estivi?

«Se percorro 70 chilometri con una bici da corsa o 110 chilometri con una e-bike probabilmente è lo stesso in termini di impegno fisico. Ma questa e-bike non è progettata per l’allenamento, bensì per coprire lunghe distanze”, spiega il 26enne del Canton Nidvaldo.

Sì, l’estate. Un periodo in cui gli sciatori professionisti preparano il proprio corpo per la stagione agonistica. Lo svizzero è molto costante negli allenamenti, come lui stesso spiega: «Le giornate sono lunghe e il tempo libero è poco».

Tre ore di allenamento in sella al mattino, poi segue l’incontro con i giornalisti o gli sponsor e poi un’altra ora di allenamento. E il recupero? «Mi riprendo molto velocemente. Se ho mezza giornata libera mi ricarico subito.”

«Se potessi schioccare le dita…»

La popolarità che lo ha investito negli ultimi anni è un’arma a doppio taglio, che cerca di gestire al meglio, mantenendo un piede nella sua vita “normale”. “Vado anche alla fiera cittadina, cose del genere ti mantengono un po’ normale.”

Ma se potesse cambiare qualcosa nella sua vita, sarebbe l’aspetto legato alla notorietà. «Se potessi schioccare le dita vorrei poter non farmi riconoscere subito, sarebbe già qualcosa».

Pochi possono capirlo, uno di loro lo è Roger Federer, con cui Odermatt ha parlato di questo argomento, anche se «appartiene a un’altra categoria. È difficile paragonare la tua situazione a quella di qualcun altro. Non sono molti in Svizzera a capirlo».

A proposito di Marcel Hirscher

Nella prossima stagione difficilmente l’attenzione nei suoi confronti diminuirà. Inoltre ci sarà un grande clamore mediatico per le nuove sfide Marcel Hirscher e Lucas Braathenche hanno deciso di tornare alle competizioni.

“È pazzo, in senso buono”, dice del cannibale austriaco, ritiratosi nel 2019 e ora ha 35 anni. «Ha la stessa età di Thomas Tumler. E Tomy dice che si sente meglio che mai. A questa età è all’apice della sua carriera”.

La domanda che in molti si pongono è se Hirscher sarà ancora competitivo dopo 5 anni di assenza dalle corse. “Non ho dubbi sulla sua forma fisica” dice ancora Odi. «È una macchina. Il suo grande vantaggio è che sa competere e sa cosa serve per essere migliore degli altri. Sicuramente non ha dimenticato le sue capacità tattiche”.

In conclusione, però, non vuole sminuire i suoi avversari, e forse nemmeno ingigantire ulteriormente l’alone di eccezionalità che circonda l’austriaco. «Ma non dico che vincerà tutte le gare e che sarà il mio rivale più temibile in Coppa del Mondo».

 
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