il ritorno del martello – .

il ritorno del martello – .
il ritorno del martello – .

Matteo Berrettini ha ritrovato l’amata erba e anche un po’ di sorriso, nonostante abbia dovuto lottare per quasi tre ore per avere la meglio sul russo Roman Safiullin, testa di serie numero 8 del Boss Open di Stoccarda. Nella sua ennesima stagione di stop, ripartenze, soddisfazioni (vittoria a Marrakech) e delusioni (sconfitta nella 1° prova del Masters 1000 a Montecarlo) Matteo cerca un po’ di serenità sportiva su quella che finora si è rivelata la superficie di sogni realizzati, basti pensare alla finale raggiunta a Wimbledon nel 2021 e ai quattro titoli, sugli otto totali in tabellone, vinti sui prati.

Berrettini, ora Shapovalov

Al termine della partita con Safiullin l’italiano ha detto di non avere energie e ha espresso la speranza di non essere reinserito nel programma di oggi. E’ soddisfatto perché domani tornerà in campo contro il mancino canadese Denis Shapovalov, che ha fermato la corsa del francese Martineau in due set combattutissimi. Tra le note positive della gara d’esordio dell’ex n. 6, i 27 ace messi a segno in totale che hanno rappresentato il primato personale, avendo ritoccato quello precedente di 25, sulla distanza di due set su tre: «Non avevo più energie dopo non aver giocato per due mesi – ha commentato calorosamente Berrettini – e sono molto orgoglioso del modo in cui ho combattuto durante tutta la partita. Ma non avendo giocato per così tanto tempo non mi aspettavo niente di diverso. Stare lì, concentrarmi, divertirmi: ancor più che essere tornato qui sono felice di aver vinto. Il fisioterapista ha lavorato affinché potessi essere nella migliore forma possibile: la prima è fatta, ora pensiamo alla seconda. Qui ho trovato tanto sostegno: tutti mi fermavano, mi sorridevano, era tutto molto bello. Già quando vinsi nel 2019 il pubblico faceva il tifo per me». Matteo si è poi ripetuto nel 2022 e anche ieri ha dimostrato che il suo tennis sull’erba ha sempre un grande potenziale. Il primo tempo ha visto i due non concedersi break point, con la conseguente decisione nel tie-break dove il romano, andato in vantaggio 5-2, si è ripreso e ha chiuso al 3° set point utile. Il secondo set ha preso la direzione “russa” nella parte finale. Break di Safiullin, che aveva vinto l’unico precedente datato 2017 e disputato nello Shenzhen Challenger, e vittoria parziale nella 12esima partita. Brave le azzurre a restare in partita nel set decisivo, con diverse break point annullate. Alla fine è stato lui a chiudere la partita al terzo match point, con un dritto in rete del rivale. Adesso Matteo dovrà invertire la rotta nei confronti del canadese vincitore nelle due precedenti, entrambe disputate su pista veloce indoor nel 2018 (San Pietroburgo) e nel 2019 (Finali di Coppa Davis a Madrid). Avrà una giornata per riprendersi e riassaporare il gusto dei colpi vincenti, quelli che lo hanno reso noto nel circuito come “il martello”. La mobilità non è ancora quella dei tempi migliori ma l’erba aiuta a mascherare il problema, le vittorie, che si spera continuino anche loro.

 
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