“Il favorito di Pogacar. Vingegaard, se andrà al Tour, sarà in forma” – .

“Il favorito di Pogacar. Vingegaard, se andrà al Tour, sarà in forma” – .
“Il favorito di Pogacar. Vingegaard, se andrà al Tour, sarà in forma” – .

Giada Borgato nel 2012 è stata campionessa italiana in Valsugana, poi una volta appesa la bicicletta nel 2014 si è scoperta voce tecnica per le gare femminili trasmesse dalla RAI, fino a commentare anche il ciclismo maschile. Al Giro d’Italia l’abbiamo incontrata sulla moto della Rai al seguito della carovana rosa con cui ha seguito da vera insider (dopo l’esperienza dello scorso anno – ndr) la corsa dominata dallo sloveno Pogacar: “L’anno scorso ho preso le misure e quest’anno è andata bene. Siamo stati abbastanza fortunati con il meteo, abbiamo avuto acqua solo a Livigno e Sappada, è un Giro che mi è sicuramente piaciuto di più rispetto allo scorso anno. È sempre una bella esperienza, dalla moto si ha più contatto con i piloti e con i direttori sportivi e quindi è più facile creare un rapporto e quindi più facile discutere. Un giorno siamo caduti con la nostra moto nella tappa delle mura marchigiane, ma fortunatamente non ci siamo fatti male, ma ci sono stati momenti di tensione perché con la nostra caduta abbiamo bloccato tutte le ammiraglie dietro“.

Secondo te in che percentuale ha corso Pogacar al Giro d’Italia?

“Buona domanda. Secondo me all’inizio ha lavorato molto per creare il giusto spazio con gli avversari e poi prendere il controllo dove poteva, ad eccezione della tappa di Mottolino e della cronometro di Desenzano in cui ha aperto il gas. Penso che nei primi dieci giorni di gara abbia sentito più pressione e secondo me ha risparmiato il 15% in vista del Tour”.

Considerate le incognite legate a Vingegaard, credi che Pogacar non possa avere rivali anche al Tour?

“Ho sempre avuto la sensazione che Vingegaard sarà in buona forma al Tour, la squadra ha sempre tenuto tutto nascosto dall’infortunio fino al recupero e credo che tenerlo così in ombra sia per evitare di dare informazioni agli avversari” .

Pogacar potrebbe avere intenzione di vincere Giro-Tour-Vuelta nello stesso anno?

“Tutto dipende da come andrà il Tour, sull’onda dell’entusiasmo, se vincesse la Grande Boucle potrebbe provarci. ma è anche vero che le Olimpiadi sono nel mezzo e quindi diventerebbe molto duro e stressante tenere il passo con quattro impegni di questo livello”.

Evenepoel è pronto a dare battaglia a Pogacar o pensi che il gap rimanga importante in salita?

“Al Delfinato, crono a parte, non ha dato grandi segnali, ma ha già iniziato a lavorare in quota per affinare la sua condizione, anche sulla base di quanto capito al Delfinato”.

In quest’epoca di fenomeni, pensi che Tiberi possa ritagliarsi il suo spazio e, magari, vincere un Grande Giro in carriera?

“Lo spero sicuramente, Tiberi ha dimostrato al Giro di stare bene e di migliorare nell’ultima settimana. C’è stato un problema ad Oropa che ha gestito bene, portando a casa un buon piazzamento e recuperando strada facendo. Per le sue caratteristiche fisiche potrebbe provare a vincere un Grande Giro, ma deve ancora crescere molto e acquisire esperienza”.

Che idea hai di Giulio Pellizzari in una prospettiva futura?

“È un buon corridore, ha tanta grinta e un buon fisico. L’anno prossimo cambierà squadra e quindi cercherà di migliorare tanto nella cronometro che nei Grandi Giri resta un punto fondamentale. Pellizzari ha tanti margini di crescita e in una squadra come la Bora-Hansgrohe troverà l’ambiente giusto per emergere senza fretta”.

Secondo te, da quando ha iniziato a diventare un one day racing man, Ganna ha perso qualcosa nelle cronometro?

“Non credo, quest’anno ha come obiettivo principale le Olimpiadi e quindi ha iniziato la stagione con calma per raggiungere il massimo della forma in prossimità delle cinque gare. Chiaramente anche per lui gli anni passano e dietro di lui ci sono dei ragazzi che stanno andando fortissimo nella cronometro, come Tarling”.

Chi è il velocista più forte al momento?

“C’è una bella squadra di velocisti, tra tutti direi il Milan che sta crescendo bene, ha ancora margini di miglioramento e in un paio d’anni potrà diventare il numero uno della classifica generale. Anche Merlier e Philipsen sono due buoni velocisti”.

Cosa ti aspetti dal Ciccone tra Tour de France e Vuelta?

“Il Tour è difficile, bisognerà capire se andrà nei gradi di capitano insieme a Geoghegan Hart e poi deciderà la strada oppure se sosterrà Tao e andrà con l’ambizione di alcune tappe che forse potrebbero essere la scelta migliore, giusto. Alla Vuelta però avrà sicuramente più spazi e più opportunità per provare a curare la classifica generale, ma chiaramente bisognerà sempre vedere cosa deciderà di fare la squadra, sia al Tour che alla Vuelta”.

 
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