“La 24 Ore di Le Mans sarà una grande sfida”. “F1? Sono sempre pronto” – News – .

“La 24 Ore di Le Mans sarà una grande sfida”. “F1? Sono sempre pronto” – News – .
“La 24 Ore di Le Mans sarà una grande sfida”. “F1? Sono sempre pronto” – News – .

Daniil Kvyat si racconta alla vigilia della 24 Ore di Le Mans, tra la sfida con i colori della Lamborghini nella classe regina del WEC e la possibilità di tornare in Formula 1

13 giugno 2024

Sa volte deve sudare, indossare casco e tuta e correre per 24 ore consecutive a Le Mans. A Montecarlo, invece, Daniil Kvyat era un vip tra camper e l’ospitalità dei vari amici che ha ancora nel paddock: “Ebbene, sapete che vedere i colleghi faticare e sudare mentre mangio con Mario Isola della Pirelli, anzi in ottima compagnia, mi fa riflettere acceso quando in macchina sono io e gli altri mi guardano mentre bevo qualcosa.

MMontecarlo o Le Mans per un pilota?

“Monte Carlo. Questa è la traccia che mi è sempre piaciuta. Guidare qui in F.1 è stato emozionante e ho sempre fatto bene, quindi ho dei bei ricordi in questo momento!”

Hai mai pensato ad un ritorno in F.1? Dopotutto sei ancora giovane…

“Oh sì, grazie perché sono ancora giovane, ho compiuto trent’anni quest’anno, quindi ormai sono un pilota maturo. Grazie intanto. Sì, sono decisamente veloce, poi ho una cosa che conta sempre, a maggior ragione in Formula Uno: ora più di prima ed è l’esperienza, quindi da questo punto di vista sarei sicuramente un buon acquisto per ogni team, ma non tutte le squadre. Non conta solo l’esperienza, ma guardi tante cose. La F.1 è un mondo molto complicato, quindi da parte mia sono sempre pronto. Penso di poter avere ancora qualche anno di freschezza, diciamo in generale, quindi chissà cosa succederà. Per tornare in F.1 dovrebbero succedere tante cose, diciamo tantissime, e dovrebbero succedere tante cose tutte insieme, diciamo”.

Sì, ma tu rientri in quella categoria di piloti validi, come mi ha detto Jarno Trulli, che sono fuori e non possono accedere, a differenza di quelli che dovrebbero restare a casa. Quindi è sempre molto complicato trovare il giusto equilibrio. Ma ci sono posti vacanti in alcune squadre. Non hai provato?

“Questo è vero. Ma la F.1 è sempre stata un mondo abbastanza, diciamo, politico. Dove è un po’ complicato entrare, magari senza gli agganci giusti. Adesso c’è una parte di me che sta bene così, un’altra parte di me mi mancherà sempre guidare una monoposto di F.1. Ma il mio lavoro lo faccio comunque in pista e adesso mi piace il progetto Lamborghini e poi? Se avremo bisogno di parlare con qualcuno interessato, ne parleremo. Se fossi un manager di una squadra cercherei qualcuno con esperienza, perché, diciamo, fa sicuramente la differenza”.

Pparliamo invece del weekend di Le Mans con la Lamborghini: quest’anno sei partito con la splendida SC63, ma il WEC è diventato un campionato piuttosto complicato e difficile perché c’è la Porsche che vince, la Ferrari che ha già vinto e vuole ripetersi, poi tutti gli altri. Sei rimasto sorpreso da ciò che hai visto? E quali possibilità di sviluppo ci sono?

“Il WEC è un campionato molto competitivo, anche se siamo entrati con la nostra Lamborghini con pochi chilometri alle spalle rispetto agli altri, che avevano già più di un anno di esperienza e tanti chilometri. Rientrare così da zero non è facile, ma abbiamo portato a termine alcune gare. È già importante e stiamo scoprendo sempre più cose su come far funzionare al meglio la macchina. Non è facile. Ora avremo i primi aggiornamenti e saranno decisivi per capire in che direzione andare per competere con i nostri rivali”.

La 24 Ore di Le Mans è una gara un po’ atipica. Secondo te è più importante riuscire in questa gara o dominare tutto il campionato?

“Ebbene, nel mondo dell’endurance la 24 Ore di Le Mans è sempre stata una gara a sé, un po’ come la 500 Miglia di Indianapolis: non è forse la gara da conquistare? Le Mans è una gara speciale. Come stavi dicendo, è davvero unico nel suo genere. Ha strategie particolari, durata, lì è molto importante non sbagliare. Diciamo che dobbiamo fare una gara pulita, esserci sempre, anche alla fine, quindi questo è il nostro obiettivo e vediamo se riusciamo a farcela. Sarà un bel test per tutta la squadra. Vediamo se dopo essere riusciti a finire alcune gare da 6 e 8 ore, ora sono le nostre prime 24 ore e sarà una grande sfida, ma abbiamo anche due macchine lì, quindi spero davvero in una grande vittoria.

Non è un paradosso che in F.1 la domenica corri pensando a gestire le gomme e il carburante, mentre nelle gare del WEC, che sono gare endurance, vedo che colpisci la porta e praticamente fai le gare sprint, tu’ hai invertito i concetti?

“No, guarda, c’è più gestione di gomme, carburante e strategie di quanto possa sembrare. Ovviamente distribuiti su lunghi periodi di gara. Dipende molto dalla strategia che impone prima della gara, o magari può cambiare dopo, durante la gara. Devi essere molto flessibile e adattarti alle condizioni. C’è molta più comunicazione dal punto di vista strategico direi. La gara è molto più complicata di quella della F.1, ve lo posso garantire, viste le tante variabili in gioco”.

 
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