“Non sono qui per chiedere loro di fermare Toprak come hanno fatto con me” – .

“Non sono qui per chiedere loro di fermare Toprak come hanno fatto con me” – .
“Non sono qui per chiedere loro di fermare Toprak come hanno fatto con me” – .

Alvaro Bautista ha provato a fare il possibile domenica a Misano. Dopo la caduta del mattino nella Superpole Race, lo spagnolo ha conquistato la terza posizione nel pomeriggio, salendo sull’ultimo gradino disponibile del podio.

Se nelle ultime due edizioni il campione del mondo ha dominato la scena in Riviera, questa volta il copione si è rivelato ben diverso, perché Alvaro è stato chiamato a inseguire. A fine gara le sue parole catturano al meglio la situazione.

“Non è stato un fine settimana facile – iniziò – Mi è mancata fiducia e ho dovuto fare più cambiamenti oggi che in tutta la scorsa stagione. Purtroppo questa mattina sono caduto e sono partito dal fondo della quarta fila, finendo terzo. Anche se fossi partito dalla prima fila non sarei andato oltre la terza posizione. Dobbiamo quindi capire come migliorare perché il nostro livello è più basso rispetto alla scorsa stagione mentre la concorrenza ha fatto passi in avanti”.

Alvaro, da dove pensi di ricominciare?
“Prima di tutto dobbiamo tirare fuori il nostro massimo potenziale, cercando quella confidenza che mi permette di fermare la moto come voglio e poi inserirla come voglio. Non ha senso perdere tempo pensando a dove Toprak e BMW sono più forti di noi”.

In inverno la FIM è intervenuta applicando 6 kg di zavorra. Pensi che anche Toprak dovrebbe essere limitato adesso?
“Non sono la FIM che stabilisce le regole. L’unica cosa che posso fare è dare il massimo con quello che ho, senza chiedere di fermare altri piloti a differenza di quanto accaduto con me in passato. Infatti non sono qui a chiederci di rallentare gli altri piloti se noi siamo più lenti di loro perché non sarebbe corretto. Purtroppo abbiamo tanti problemi da risolvere e dobbiamo lavorare”.

Puoi spiegare l’autunno mattutino?
“Purtroppo ho avuto molta difficoltà a fermare la moto, soprattutto nelle curve con molta angolazione, infatti continuavo a perdere l’anteriore. Alla fine sono caduto ed è stato meglio che non sia successo nulla, perché anch’io ero dentro”.

Quanto ti incidono questi 6 kg in più in questo momento?
“Non posso fare niente perché questa è la regola ed è meglio non pensarci. Inoltre questa è la moto ed è quella con cui devo lottare indipendentemente dal fatto che sia più pesante o meno. La mia priorità è trovare un buon assetto mentre dal punto di vista mentale preferisco non pensare che questa regola sia contro di me, ma solo per equilibrare il Campionato”.

Per quanto riguarda il tuo futuro, hai già qualche idea o scadenza da rispettare?
“Al momento non ho una scadenza. Dopo questo fine settimana ci penserò e ci sono alcune priorità nella mia mente, la prima è capire perché non ho la fiducia che avevo un anno fa. Questa è l’unica cosa a cui penso, anche perché nessuno mi ha chiesto cosa voglio fare. Prima di Donington parlerò, consapevole del fatto che non sto recuperando”.

Iannone vorrebbe salire sulla tua moto.
“So che tante persone aspettano e mi dispiace per lui e per gli altri. Voglio però prendermi il tempo necessario e stare tranquillo considerando che Aruba per me è una famiglia”.

 
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