ecco cosa rischiano – .

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Sono stati rilasciati oggi i 67 ultras italiani fermato ieri dalla polizia tedesca a Dortmund prima della partita d’esordio della La Nazionale Italiana contro l’Albania per il presunto possesso di coltelli, bombe carta e – come al solito – supera le montagne. Sebbene ora siano liberati, i sostenitori continuano ad essere indagati e non sono quindi da escludere ulteriori sanzioni come il Daspo.

Il motivo dell’arresto dei 67 ultras

Prima dell’esordio vincente di Luciano Spalletti contro l’Albania, 67 ultras italiani sono stati fermati a Dortmund dalla polizia perché considerati i proprietari dell’armamentario – composto da passamontagna, coltelli e bombe carta – rinvenuto dalla polizia, secondo il quale l’obiettivo dei tifosi italiani era quello di scontrarsi con gli albanesi. tifosi. Per identificarli, il contributo della polizia italianatra cui anche otto esperti della tifoseria locale, inviati dal nostro Paese per aiutare i tifosi tedeschi a mantenere l’ordine pubblico durante gli Europei.

Liberati oggi a Dortmund

Oggi i 67 ultras sono stati liberati perché non è stato possibile ricondurre a loro l’armamentario precedentemente citato. I tifosi azzurri, associati ad un gruppo di estrema destra che ha radici in tutta la penisola e che si autodefinisce gli “Ultras d’Italia”, possono quindi circolare senza problemi in questo momento in Germania, anche se è stato loro consigliato di tornare in patria. .

Cosa rischiano adesso?

Alcuni ultras, però, rischiano ancora possibili denunce e deferimenti all’autorità giudiziaria, mentre per tutti i 67 c’è il rischio di arresti amministrativi come il Daspo, che vieta l’ingresso negli stadi. Le autorità tedesche stanno ancora indagando su di loro con l’aiuto delle autorità italiane. Una delle ipotesi al momento è che i tifosi si siano ritrovati a Dortmund per scontrarsi.

Fonte: Ipa
 
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