“Ibra non ha scaldato i tifosi. Zirkzee? È sbagliato parlare di beneficenza” – .

“Ibra non ha scaldato i tifosi. Zirkzee? È sbagliato parlare di beneficenza” – .
“Ibra non ha scaldato i tifosi. Zirkzee? È sbagliato parlare di beneficenza” – .

Dopo mesi di silenzio, Zlatan Ibrahimovic ha rotto il ghiaccio giovedì, parlando del suo nuovo ruolo di Senior Advisor dei rossoneri e annuncio di Paulo Fonseca come allenatore. Lo svedese ha parlato anche dei progetti rossoneri a medio-lungo termine. Ai microfoni di MilanNews.itil direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzanici ha detto la sua opinione:

Fabio Ravezzani, come valuta la conferenza di Ibrahimovic di giovedì?
«L’idea è che non abbia scaldato esattamente il cuore dei tifosi, che speravano di ritrovare entusiasmo attraverso le sue parole, ma in realtà Ibrahimovic ha detto in modo più colorito quello che avevano detto gli altri dirigenti del Milan. Chi pensava che il suo avvento fosse uno stimolo per vincere subito e avere la squadra immediata si è sentita ripetere la solita vecchia storia. Il che è legittimo e parla di sostenibilità e io do una squadra giovane. Chi pensava a un’accelerazione, a un cambio di ritmo è rimasto per un po’ deluso non dalla forma ma dalla sostanza, il che non deve stupire perché era impensabile che Ibra da solo ribaltasse tutto”.

È stato anche Ibrahimovic ad annunciare Paulo Fonseca, considerato l’uomo giusto per questo progetto
“Quando si presenta come dirigente della società e non può dire altro sul nuovo allenatore. Del resto presumo che Giuntoli dirà lo stesso di Motta. Anche lì espresse un concetto che era chiaro a tutti, ovvero che il Milan voleva un allenatore aziendale, che praticasse il calcio e valorizzasse i giovani. Certo, solo poche settimane fa Ancelotti, che dopo aver vinto la Champions diceva: ‘Mi hanno portato per vincere, non per valorizzare i giovani’”.

Convinto dalle sue parole sul mercato?
“Il vero problema che Ibra ha sorvolato è che il Milan perde due protagonisti degli ultimi successi come Pioli e Giroud e in questo momento il primo viene sostituito da un allenatore di prospettiva ma non dichiarato vincitore e per quanto riguarda il centravanti”.

Per quanto riguarda il centravanti, la speranza dei tifosi era quella di avere rassicurazioni su Zirkzee. Che non è arrivato
“Trovo che il termine ‘beneficenza’ usato da Ibrahimovic per descrivere le commissioni di mediazione del trasferimento non sia corretto. Filosoficamente non sono d’accordo con questo ragionamento. Il Milan deve prendere o non prendere Zirkzee sapendo che costa 55 milioni. Che questi soldi siano divisi è irrilevante, non c’è moralità quando si fa il mercato, non deve essere così: gli intermediari vogliono troppi soldi. Devi sapere che lo Zirkzee costa 55 milioni e se non ritieni adeguata la valutazione vai su altro”.

Ibrahimovic è intervenuto dopo mesi di silenzio e ha dichiarato: “non siamo un podcast né un talk show”.
“Milano si definisce una media company. Se sei una società di media devi prima comunicare. Ma d’altra parte la domanda è: cosa comunichi? Oggettivamente è meglio tacere che dire cose non vere. E’ vero che nel mercato ti aspettano grandi traguardi, grandi ambizioni per comprare giocatori importanti. Se non riesci a comunicare queste cose perché punti sui giovani, è difficile comunicarlo a una tifoseria abituata a prendere Ronaldinho”.

Anche le scelte attuali portano i tifosi a pensare ad un Milan che si accontenta del quarto posto
“La proprietà vuole che il bilancio sia in nero e la strategia è legittima, visto che parliamo di un imprenditore che ha preso il Milan perché il Milan in quel momento era libero. Non c’è sangue rossonero nelle vene di Cardinale, bisogna superarlo. Il punto è che magari pensi di vincere con questa strategia ma intanto gli anni passano, l’Inter spende più del Milan in termini di investimenti e vince la Juve pur avendo un deficit enorme non sta coltivando e tratta giocatori da 60 milioni Il Milan è un altro tipo di mercato, questo invece crea frustrazione tra i tifosi”.

Ritornando a Ibrahimmovimento. Credi che il tuo ego possa convivere con ciò che il ruolo di manager impone?
“Non confonderei Ibra con Maldini. Maldini ne ha fatto una storia accorata, Ibra sembra molto più commerciale nella sua attività. Certo, è sicuramente legato al Milan ma come calciatore ricordiamo che ha militato in tanti club. Mi sembra che non abbia affrontato l’avventura da garante del milanismo, a differenza di Maldini farà quello che gli dicono la proprietà, non sembra uno che dice: ‘O fai quello che dico o faccio io’. Partire’. I tifosi si aspettavano un approccio più emotivo ma Ibra non potrà ricoprire questo ruolo”.

 
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