Fonseca e il rischio di un anno senza vittorie. Santo Patrono Lotito. Conte fa il sergente ma per andare in guerra servono i soldati – .

Fonseca e il rischio di un anno senza vittorie. Santo Patrono Lotito. Conte fa il sergente ma per andare in guerra servono i soldati – .
Fonseca e il rischio di un anno senza vittorie. Santo Patrono Lotito. Conte fa il sergente ma per andare in guerra servono i soldati – .

E’ arrivato Fonseca. Infine per i tempi forse è il caso di dire peccato per le aspettative. Attenzione: il calcio è strano, quando parti senza favori dai pronostici puoi solo migliorare la tua posizione (vedi Pioli) ma altre volte invece i pronostici vengono confermati e allora sì sarebbe un disastro. Fonseca è un buon allenatore ma immaginatelo alla Fiorentina o alla Lazio. Dobbiamo uscire da un inganno. Il Milan deve essere considerato il vero Milan o una squadra sperimentale che prende allenatori per rilanciarsi e giocatori per valorizzarsi? Una volta usciti da questo pericoloso labirinto potremmo darci qualche risposta. Vediamo il Milan come la squadra che lotta per vincere lo scudetto e per provare ad arrivare alla finale di Champions League. Ibra parla di storia e di ambizione ma le sue parole contano meno dei fatti. Oggi ci dispiace, forse sbagliamo, ma con Fonseca vediamo un Milan che lotta per la zona Champions e non per vincerla o per provare a ricucirsi lo scudetto sul petto. Questa azienda è sana e ci piace ma forse ha bisogno di alzare l’asticella dell’ambizione. Cardinale deve capire che ha il Milan nelle sue mani. La reputazione di un Mister è importante quanto le sue qualità tecnico-tattiche. Nessuno ne parla ma finora ha vinto poco e lo ricordiamo più come Zorro in conferenza stampa e per quegli acuti in cui canta “Roma Roma” da allenatore giallorosso. Qualcosa… non va. Anche alcuni.

Piccolo ragionamento: i cambi di panchina, sulla carta, hanno svalutato quasi tutti i club. Ripeto su carta. Tutti tranne il Napoli. Il Milan da Pioli a Fonseca, la Lazio da Sarri (non conosco Tudor) a Baroni. Bologna da Thiago Motta all’italiano. La Fiorentina dall’Italiano al Palladino. Monza da Palladino a Nesta. Vedremo se la Juve si sarà davvero rinnovata, ma sicuramente lo farà grazie al lavoro di Giuntoli. La pulizia esecutiva prima di tutto.

A Roma, intanto, si sono svolti i funerali di Claudio Lotito. Proteste e manifestazioni ci sono ma hanno un senso. Possiamo rimproverare a Lotito due cose: la prima è che non è simpatico (ma non fa cabaret, è imprenditore, politico e presidente del calcio) e possiamo tirargli le orecchie per aver preso in panchina Baroni che era solitamente abituato a vincere la Serie B o a salvare la Serie A. Mi sembra chiaro che se si passa da Tare e Sarri a Baroni i tifosi si confondono un po’. Questo sì. Ma per il resto i tifosi della Lazio hanno poco di cui lamentarsi. Nessuno vuole il club e se dovesse arrivare un fondo non farà certo meglio di Lotito. Il loro Presidente controlla il calcio e devono essere felici di essere rappresentati da qualcuno che si prende cura comunque degli interessi della loro squadra. Li ha presi in bancarotta, cotti e morti e li ha riportati con stabilità ai vertici del calcio italiano. Protestano i tifosi che l’anno scorso arrivarono secondi e quest’anno arrivarono agli ottavi di Champions League. In altre piazze si dovrebbe fare una strage anziché un funerale? I tifosi protestano senza cognizione di causa ma soprattutto si può protestare davanti ad un’alternativa e non davanti ad un vuoto assoluto. A Salerno senza Lotito è iniziata la lunga discesa. E manca ancora Lotito il Santo Patrono.

A Napoli, però, Conte ha già compiuto il miracolo. Ha portato entusiasmo e i napoletani hanno dimenticato 12 mesi orribili. De Laurentiis ha fatto irruzione in un bancomat ma ne è valsa la pena. Conte è l’uomo giusto per un ciclo di 2-3 anni. Allenatore forte, uomo molto forte, intraprendente e intelligente. Ciò di cui ha bisogno il Napoli. De Laurentiis, però, dovrebbe smettere di alzarsi la mattina in un modo e andare a letto in un altro. Di questo ha bisogno il Napoli: serenità e programmazione. Conte non ha la bacchetta magica per arrivare lì e vincere lo scudetto. Ricostruirà dalle macerie di Garcia, Mazzarri e Calzona. Il monte ingaggi resterà il quinto-sesto della Serie A e il mercato si autofinanzierà con la possibile cessione di Osimhen per 100 milioni e con 100 bisogna fare 4-5 pezzi da 20 se l’aritmetica non ci tradisce . Lukaku potrebbe essere il 20esimo oppure bisognerà aspettare agosto per prenderlo in prestito. Buongiorno, costa 30-35. E la metà dei soldi è già andata a due calciatori. Un difensore con una prospettiva forte e un attaccante che rende solo con Antonio. Chiedere a Conte di competere con l’Inter sarebbe ingiusto. L’obiettivo deve essere il ritorno in Champions League e neanche questo sarà scontato. Inter, Milan e Juve sono più avanti. E lo saranno ancora. L’Atalanta è la solita squadra perfetta, giochi contro i romani che sembrano fare le cose al contrario. Conte è il sergente (anche di ferro) ma se non gli dai i soldati giusti non può andare in guerra da solo. Abbiamo bisogno di armi e di uomini. Non tutor per crescere nel tirocinio con il Prof Antonio.

 
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