Jannik Sinner ha rilasciato un’intervista alle colonne di ‘L’Équipe’, apparsa anche sulla copertina del quotidiano francese. Spunti interessanti dal dialogo tra il numero uno del mondo e i giornalisti transalpini, con diversi argomenti trattati, anche quelli non direttamente collegati alla sfera sportiva, ma personali e relativi alle preferenze e al modo di essere degli azzurri. L’atleta nato a San Candido si è raccontato fuori dal campo, focalizzando l’attenzione anche sul suo uso attento dei social network, che “non rappresentano la vita reale“ come ha detto lui.
Sinner a ‘L’Équipe’, la curiosa scelta delle racchette
“Quando provo le racchette, mi concentro sul suono della palla al momento del colpo. Se ho una buona connessione con il suono, allora è la racchetta giusta.. In allenamento cerco di giocare colpi che spesso abbiano il suono giusto. Per me tutto inizia dal suono: deve essere pulito, pesante, non ‘ruvido’. In allenamento il mio obiettivo è avere la sensazione giusta e se c’è il suono giusto allora anche la sensazione sarà giusta”Questo è il pensiero di Jannik Sinner in relazione alla scelta di racchette, da utilizzare sia in allenamento che successivamente nelle partite ufficiali. A quanto pare, per il numero uno dell’ATP, tutto dipende suono sprigionati dai suoi colpi, che devono essere il più ‘puliti’ possibile per soddisfare il feeling del tennista con il suo attrezzo.
I pensieri di Sinner sui social network
Per quanto riguarda il suo rapporto con i rete socialeSinner ha chiarito il motivo del suo uso parsimonioso del mezzo: “I social media non rappresentano la vita reale. Domani posso postare una mia foto con un grande sorriso, ma nel momento in cui la posto mi sento male, solo che questo dettaglio sfugge a chi guarda il post. Tutti gli altri penseranno che sono sempre felice, il che è ovviamente sbagliato. Onestamente, preferisco vivere senza social media. Non ho bisogno di leggere cosa la gente scrive di me, non ci penso e amo la mia vita senza reti, così come la vivo adesso.“.
