Quando c’era lui…le cose andavano allo stesso modo. Anche con Arrigo Sacchi alla guida della Nazionale, gli Azzurri non sono riusciti a raggiungere i quarti di finale degli Europei. Era il 1996 in Inghilterra, un’avventura che si concluse nella fase a gironi contro Germania e Repubblica Ceca, future protagoniste della finale decisa da un ‘Golden Goal’ di Oliver Bierhoff. Ciò, però, non ha impedito ad Arrigo Sacchi di “infierire” nei confronti del suo successore Luciano Spalletti. Molto duro il commento dell’ex ct sulla Gazzetta dello Sport dopo la sconfitta dell’Italia contro la Svizzera a Berlino e l’eliminazione anticipata da Euro 2024.
Sacchi analizza gli ultimi anni dell’Italia: “Inaccettabili”
Un commento durissimo a partire dal titolo: “Italia inaccettabile”. Nell’articolo l’ex profeta di Fusignano spiega di essere rimasto disorientato dalla visione degli Azzurri: “Un atteggiamento del genere non è accettabile. Non siamo andati due volte di seguito al Mondiale, poi abbiamo vinto l’Europeo nel 2021 con Mancini e adesso facciamo questa figuraccia: cosa dobbiamo pensare?”. È ancora: “Cosa vuoi che dica di una partita come questa? L’Italia non ha giocato, non c’è stato un giocatore italiano che abbia fatto qualcosa di degno di nota, che abbia impressionato o che, almeno, abbia dimostrato di avere un’idea”.
Zero nella pagella dell’Italia, per Arrigo ci sono responsabilità precise
Per Sacchi, questa Italia merita un solo voto: “Zero assoluto. La Svizzera ci è stata superiore in tutto: grinta, tecnica, tattica, spirito di sacrificio. La squadra di Spalletti, fin dall’inizio, è sembrata frastornata. Davanti alla tv mi sono chiesto: è possibile che siamo caduti così in basso? È possibile che i giocatori strapagati non siano capaci di interpretare l’azione dell’avversario e contrastarla in modo efficace? Possibile che, con la palla tra i piedi, nessuno abbia il senso del gioco, del ritmo, del palleggio?”. Per Sacchi questo significa una sola cosa: “Quello il Il calcio italiano ha bisogno di un profondo rinnovamentoche devi sederti lì, pensare e capire le cose che funzionano.
La soluzione di Sacchi ai problemi del calcio italiano: “I vivai”
L’ex allenatore del Milan evidenzia il problema e suggerisce anche la soluzione: “Credo che le nostre squadre, e i nostri settori giovanili, siano pieni di troppi stranieri. Rileggi la storia e lo scoprirai ogni volta che abbiamo favorito l’invasione di giocatori dall’estero, l’Italia si è trovata in difficoltà. Non lasciamo crescere i ragazzi, non diamo loro le conoscenze tecniche, tattiche e morali fondamentali per la crescita di un atleta. In generale, tranne che nei grandi eventi, la Nazionale non ha l’attenzione che meriterebbe. Quanti centri federali abbiamo? Uno. Gli altri paesi ne hanno almeno sei-sette. Ciò significa che non stimoliamo la crescita. Servono nuovi corsi per allenatori, va creata una scuola di maestri che insegnino calcio”.
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