chi può chiamare adesso – Libero Quotidiano

Claudio Brigliadori

30 giugno 2024

Saranno altri due anni difficili, di esperimenti e di dita incrociate. L’Italia uscita dalle ossa rotte agli ottavi di Europei in Germania oggi si guarda con pochissima fiducia al prossimo obiettivo, il Mondiali 2026 che si giocherà in Nord America, tra Stati Uniti, Canada e Messico.

Non è solo una questione di morale basso: è la consapevolezza che questo gruppo, magari con più unità di intenti, più carattere e meno confusione, avrebbe potuto fare qualcosa in più ma che in ogni caso l’obiettivo probabile erano i quarti di finale. Gli azzurri, senza miracoli stile 2021 (quando la squadra era decisamente più forte, con Bonucci, Chiellini and Verratti oltre a giocatori che sono decisamente in stato di grazia, tipo Chiesa di Federico), sembrano lontani anni luce da squadre come Francia, Spagna, Germania o l’eternamente incompiuta Inghilterra in termini di qualità ed esperienza. Ma manca, a differenza di altre avventure non certo memorabili per la loro bravura (ad esempio, the Euro 2016 ha concluso nei quarti di finale, con Antonio Conte in panchina) c’erano anche fame e personalità, e questo è francamente inaccettabile.

Insomma, bisogna ricostruire ancora, dopo due Mondiali da spettatori e un Europeo in campo, ma di fatto da assenti ingiustificati. Il problema è che il materiale umano al momento è limitato: l’allenatore Spalletti, che ha commesso molti errori in Germania, ha lasciato un paio di buone alternative a casa come Politano e Orsoline e i feriti Scalvini e Zaniolo. Persone che, però, non avrebbero cambiato gli equilibri.

Il paradosso è che a livello giovanile abbiamo vissuto un biennio d’oro: vice campioni del mondo Sotto i 20 anniCampioni d’Europa Sotto i 19 anni e campioni d’Europa Sotto i 17 anni. Manca però la vera base della Nazionale maggiore, laSotto i 21 anniche appare ancora immaturo a differenza degli altri italiani. Ed è questo il vero problema. La rosa attuale è giovane ma non giovanissima, in alcuni casi non c’è un enorme margine di crescita per far sperare in un “botto”. In altri, alcuni giocatori sembrano aver esaurito le energie.

I punti di partenza sono paradossalmente in porta e in difesa, reparto che ha anche sofferto molto. Gigio Donnarummaindossata nuovamente la maglia della nazionale, si conferma un portiere di livello e con ottime alternative (Vicario, Polpetteattenzione anche a Di Gregorio come va tesoro? Atterraggi e Caprile). Davanti a lui l’affidabile Calafiori e Bastonicon Scalvini sulla rampa di lancio e Mancini e Buongiorno comunque buone riserve, almeno per ora. Non saranno le storiche BBC, ma non siamo pignoli. Anche sulle ali le prospettive sono buone: Dimarco, Bellanova, CambiasoForse Udogie (già in tondo) e Kayode pronto a prendere il sopravvento.

Problemi a centrocampo: Jorginhoormai appassito, difficilmente farà parte dei prossimi due anni. Chiavi in ​​mano a Barellal’unica certezza. Fagioli deve ancora dimostrare tutto di nuovo, Cristante and Locatelli (se torna) rischiano di essere attori non protagonisti. Se Frattesi si farà valere nell’Inter, sarà protagonista, così come è legittimo poter contare ancora su Pellegrini, capitano della Roma. Tra le speranze Fabbian, Casadei e NdourOvviamente Zeroli del Milan se riuscirò ad affermarmi subito quest’anno con la squadra “Futuro” in Serie C (anche se due anni non bastano per guadagnarmi la maglia azzurra). Al momento non ci sono altri giocatori pronti a farsi carico del reparto cruciale della squadra. Nemmeno quelli già esperti Ricci o Rovella.

L’attacco è la croce blu. Truffa è l’unico attaccante italiano in Serie A, ha vinto l’Europeo ma sarà difficile ignorarlo. Chiesa sarà lì, sperando di non aver sparato le sue cartucce migliori. Il nativo argentino Reteguigrande scommessa di Roberto Mancini che aveva già capito la vacuità del post Immobile e Belottisembra aver sprecato il suo possibilitàsalvo un’esplosione con Genova. I nomi di Wilfred Gnonto e Simone Pafundi (altri 2 jolly scelti dall’ex allenatore in piena sbornia da talent scout), mentre il giocatore della Roma Baldanzi dovrà prima affermarsi nella Capitale, facendo di più e meglio degli esordi a Empoli. Tutt’altro che ovvio.

Naturalmente c’è sempre la grande suggestione del fenomeno baby Camardacapocannoniere della Primavera del Milan ed esordiente record in Serie A, ma ancora tutto da testare tra le grandi. Insomma, siamo nel campo dei “misteri della fede”. Bisogna crederci, come diceva Spalletti dei ragazzi talentuosi. E proprio da questo dipende il buco nero in cui è caduta l’Italia da ormai 30 anni (Euro 2012 e 2021 a parte).

 
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