Strage alla centrale di Suviana: 3 morti, 5 feriti gravi, 4 dispersi. Mattarella: «Chiarimenti» – .

Strage alla centrale di Suviana: 3 morti, 5 feriti gravi, 4 dispersi. Mattarella: «Chiarimenti» – .
Descriptive text here

Una donna si avvicina all’ingresso della stazione in cerca del marito. La notizia dell’esplosione si è diffusa rapidamente tra i paesi attorno alla diga di Suviana, nell’Appennino bolognese, la più imponente d’Italia con il suo bacino di oltre 40 milioni di metri cubi d’acqua. Chi ha una persona cara che lavora qui arriva con il cuore pieno di paura, cullando la speranza di rivederla viva. L’uomo raggiunge la moglie, si parlano attraverso il cancello. Qualche frase di rassicurazione, è sopravvissuto e basta. L’esplosione che ha scosso il ventre della centrale idroelettrica di Bargi, affacciata sul bacino artificiale, alle tre del pomeriggio di ieri, non ha lasciato scampo a chi lavorava nel sottosuolo: quattro morti, di 46, 66 e 74 anni, tre dispersi, cinque gravi ferito. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha contattato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, si è informato sulla spaventosa esplosione, ha espresso il cordoglio per i lavoratori deceduti e la solidarietà ai feriti, ai familiari e ai colleghi di lavoro delle vittime, “auspicando che piena luce verrà chiarito sulla dinamica dell’incidente”.

Esplosione alla centrale di Suviana, cosa è successo? I lavori, la turbina esplosa e l’incendio: tutte le ipotesi

LA TURBINA

La causa del disastro, secondo i primi, complicati sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco e le testimonianze di due dipendenti leggermente feriti, è stata l’esplosione di un trasformatore collegato ad una turbina. L’esplosione è avvenuta all’ottavo piano ribassato, mentre al nono piano si è verificato un allagamento a causa di un tubo di raffreddamento che ha allagato la stanza per diversi metri. «Le ricerche si spingeranno fino a quaranta metri sotto terra. Siamo in attesa che squadre specializzate di recupero affianchino le dodici squadre dei vigili del fuoco al lavoro e raggiungano i locali invasi dall’acqua», sintetizza il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Francesco Notaro. Che ieri sera non disperava di trovare qualcuno ancora vivo tra i dispersi: «Nonostante l’esplosione abbia causato l’allagamento, avrebbero potuto raggiungere un rifugio da qualche altra parte sulla Piastra». I soccorritori non si arrendono, i vigili del fuoco si calano in acqua con le bombole e arrivano dove possono, prima di tuffarsi devono aspettare che il caldo perda intensità e il fumo si diradi. Ciò continuerà per tutta la notte, finché le inondazioni non aumenteranno. Condizioni estreme per chi ha cercato di salvare la vita e per chi è rimasto laggiù, sommerso nell’acqua, a una sessantina di metri di profondità. Le notizie si accavallano, le conferme sono sfuggenti. Sul posto è tra i primi ad arrivare il sindaco di Camugnano, Marco Masinara: «Sembra che ci sia stato anche il crollo di una soffitta e le operazioni di soccorso sono molto difficili perché molto liquido refrigerante è entrato dall’ottavo piano interrato». È un incidente terribile, dice sconsolato, «una delusione enorme: è stata colpita un’intera comunità, la nostra e quella di Enel Green Power che qui ha un legame forte con tutte le persone che da anni lavorano nell’impianto». Circa due anni fa sono stati avviati gli interventi di manutenzione straordinaria presso lo stabilimento di Bardi, che si sono conclusi a marzo. In questo periodo erano in corso le fasi di collaudo e ieri sono stati effettuati i test su uno dei due gruppi di produzione di energia, un intervento di “revamping” a cui hanno partecipato dodici dipendenti delle ditte esterne Abb e Siemens di Lombardia, Veneto e Liguria. Tutti nelle viscere della centrale quando, come specifica Enel Green Power, «un incendio ha interessato un trasformatore. Abbiamo prontamente attivato tutte le misure di sicurezza necessarie come da procedure interne per garantire il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione a tutela del personale”. L’azienda “sta collaborando con tutte le autorità competenti ed esprime il cordoglio al personale coinvolto e alle loro famiglie, che rappresentano la priorità per l’azienda”. L’amministratore delegato Salvatore Bernabei si è recato a Bargi “per seguire personalmente l’evolversi della situazione”. Ancora da chiarire le cause che hanno scatenato l’esplosione, mentre gli esperti analizzano i possibili scenari in base al funzionamento dell’impianto. Tra le ipotesi, un problema elettrico che ha portato allo sviluppo di forte energia, con la conseguente esplosione che ha colpito gli operai.

DANNO ALLA COMUNITÀ

Quando scende la sera, la protezione civile dell’Emilia-Romagna monta tre torri faro esterne e cinque impianti di illuminazione di emergenza interna nella zona del lago, la ricerca dei dispersi è faticosa e incessante. “L’incendio è stato domato, la struttura è ritenuta non in pericolo di crollo, ma molte stanze sono allagate e quindi bisogna capire dove hanno trovato rifugio o sono rimasti intrappolati i dispersi”, spiega il sindaco di Bologna Matteo Lepore, anche lui si precipitò alla diga. I dettagli raccolti mettono in fila la catena degli eventi: “C’è stato un incendio in una turbina in manutenzione, il crollo strutturale di un solaio, tubature che si sono aperte e hanno allagato le stanze”. Sul posto, oltre alle squadre dei vigili del fuoco, sono dispiegati quattro elicotteri del 118, cinque ambulanze e un mezzo sanitario. C’è chi osserva da lontano, chi attende notizie e chi, come il sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri, presidente dei Comuni dell’Appennino, prova a dare parole a un dolore profondo. «Una tragedia di queste proporzioni è davvero un inferno, una tragedia per l’Italia – dice. Anche la dinamica lascia davvero scossi, la difficoltà nella ricerca dei dispersi aumenta l’angoscia. Questi laghi sono il simbolo della nostra storia e il tormento rimarrà per sempre”. Il capo della Procura di Bologna, Giuseppe Amato, aprirà un’indagine: «Faremo nei prossimi giorni una scheda tecnica per svolgere le indagini che sono in primis quelle sui cadaveri, poi verificheremo se sia necessario procedere con le autopsie e successivamente procederemo agli approfondimenti”.

LA VICINANZA

L’ansia che li accomuna è per chi ieri mattina si è messo il casco in testa prima di scendere all’ottavo piano e ora non c’è più, per chi gli è stato tolto il casco e lotta per sopravvivere. I cinque feriti gravi sono stati ricoverati negli ospedali di Parma, Forlì e Pisa, tra questi un operaio di 55 anni con ustioni su tutto il corpo trasportato al reparto di rianimazione di Cesena e con prognosi riservata. «Seguo con apprensione la terribile notizia. Tutta la vicinanza mia e del Governo alle famiglie delle vittime e dei feriti coinvolti. Grazie ai vigili del fuoco che sono prontamente intervenuti, ai soccorritori e a chi sta lavorando in queste ore nella ricerca dei dispersi”, il messaggio del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Solidarietà e cordoglio alla comunità di Camugnano» del senatore del Pd Pierferdinando Casini intervenuto nell’Aula di Palazzo Madama. “Aspettiamo ulteriori informazioni dal Governo su quanto accaduto e che il Senato sia disponibile ad occuparsi di una vicenda che riguarda la comunità bolognese e l’intero Paese”.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Leggi l’articolo completo su
Il Messaggero

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Incidente con il Flixbus, l’autista di Cassino trasferito in un centro di riabilitazione. Le barriere sono studiate – .
NEXT Disney+ a prezzo ridotto, perché usare il trucco dell’abbonamento annuale – .