un punto e qualche rimpianto. Gol di Buttaro, Tutino pareggia su rigore – .

un punto e qualche rimpianto. Gol di Buttaro, Tutino pareggia su rigore – .
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Un’ora di buon Palermo che mostra equilibrio, personalità e buona qualità nel dribbling. Palo di Calò, traversa di Mancuso e gol di Buttaro. Fallo da rigore ingenuo di Ceccaroni su Tutino nella ripresa e pareggio dell’ex.

PRIMO TEMPO – Esordio in campo esterno e seconda panchina ufficiale per Michele Mignani alla guida del Palermo. Pari e buoni segnali all’esordio al Barbera contro la Sampdoria, al San Vito di Cosenza il nuovo allenatore rosanero cerca conferme e ulteriori progressi, dopo una tipica settimana di lavoro in cui ha potuto approfondire la conoscenza dell’organico a sua disposizione. Avversario tosto e trasferta delicata, calabresi a caccia di punti preziosi per evitare lo spettro playout, Palermo alle prese con le assenze di Lucioni e Di Mariano, entrambi squalificati, oltre ai ritiri di Ranocchia e Vasic fuori per infortunio. Gomes e Coulibaly tornano a disposizione. Mignani propone l’elastico 3-4-1-2, conferma Pigliacelli tra i pali e lancia Buttaro e Henderson dal primo minuto. La squadra siciliana in campo con Pigliacelli, Diakitè, Nedelcearu e Ceccaroni in formazione, Buttaro e Lund ali alte, Gomes e Henderson coppie interne in area chiave, Di Francesco fluttuante tra le linee a sostegno dei Brunori- Tandem offensivo Mancuso. Inizio di gara molto attento su entrambi i fronti, grande densità e attenzione alla fase di non possesso palla, un quarto d’ora di mero studio reciproco, senza sussulti degni di nota negli ultimi sedici metri. Palermo che resta basso e tiene il campo con buona autorità, rotazione palla fluida e lineare con Henderson in versione trequartista, un paio di combinazioni e altrettanti cross interessanti dalla pista mancina sull’asse Lund-Di Francesco. La partita si scalda circa a metà partita: Calò disegna una parabola micidiale dai ventidue metri e colpisce il palo interno con Pigliacelli battuto. Il Palermo risponde subito con una bella girata volante di Di Francesco su cross di Ceccaroni, palla di poco alta. Poco dopo ci prova Canotto con il sinistro, leggera deviazione di Diakité e conclusione che termina a lato. Il Palermo palleggia con ordine e prova a verticalizzare quando può, Diakité premia l’attacco profondo di Mancuso, destro fulmineo bloccato dalla chiusura di Camporese. L’ex comasco ha una grande occasione per passare in vantaggio e pareggia sui legni: Di ​​Francesco crossa teso e Mancuso anticipa con il sinistro interno sul primo palo, traversa piena per Micai che viene battuto. Palermo che cresce in personalità e convinzione, altro brivido per il Cosenza con un cross di Henderson sul secondo palo e una parata volante di Brunori dalla retroguardia non sfruttata dai compagni. Il vantaggio rosa è meritato: Di Francesco innesca la corsa di Lund con un cross arcuato e un perfetto tap-in di Buttaro sul secondo palo. Il primo tempo si chiude con la squadra di Mignani in vantaggio di misura.

SECONDO TEMPO – Palermo che esce dal tunnel dello spogliatoio ancora più lucido, determinato e brillante. Un vero e proprio passaggio, tattico e mentale, che sembra aver cambiato il volto della squadra rosanero dall’arrivo di Mignani in panchina. Autorevolezza, armonia e fluidità nella circolazione della palla, massima attenzione e totale abnegazione di ogni componente in entrambe le fasi di gioco, convinzione e fiducia nell’idea di calcio proposta sul rettangolo verde. Niente di trascendentale, il Palermo fa cose semplici, ma le fa bene, insieme, forti nelle gambe, arditi nell’animo, sereni nella testa. Quando la squadra sembra avere disinvoltamente il controllo della partita, si verifica un episodio che rimette in carreggiata il Cosenza in evidente difficoltà. Ceccaroni arriva tardi su Tutino spalle alla porta, l’ex squadra copre palla e calcia un rigore da professionista. Pigliacelli intuisce e sfiora, ma non riesce a contenere l’esecuzione dagli undici metri di Tutino che segna il pareggio. Mignani richiama subito Henderson e Mancuso, ultima mezz’ora in campo per Coulibaly e Soleri. Cosenza rivitalizzato e pericoloso in ripartenza, fuga e diagonale di Canotto che sfiora il montante. La squadra ricomincia a tessere la propria tela e sfiora il nuovo vantaggio, Soleri si scarica su Di Francesco che premia la sovrapposizione di Lund, cross basso e tap-in di Soleri che intercetta il rinvio di Meroni e quasi batte MIcai. Viali ricorda Antonucci e Canotto, in Voca e Mazzocchi. Mignani risponde con Aurelio e Segre per Lund e Brunori. Ultimi cinque minuti anche per Insigne che subentra ad uno stremato Di Francesco. Ultimi cambi per Viali, dentro Florenzi per Zuccon e Forte per Tutino. Ritmi bassi, confusione e tanti errori in un finale in cui succede ben poco. I cinque minuti di recupero concessi da Marinelli sono trascorsi senza alcun sussulto. Il pareggio sembra accontentare entrambe le squadre e il punteggio non cambia più fino al fischio finale.

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