Palestina, sala Ederle occupata. Gli studenti chiedono un incontro con il Rettore – .

Palestina, sala Ederle occupata. Gli studenti chiedono un incontro con il Rettore – .
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Chiedono al rettore un incontro pubblico dopo che la polizia ha impedito ai manifestanti di partecipare alla discussione della mozione presentata all’ultimo Senato accademico.

“Stop agli accordi con Israele”: gli studenti vogliono ottenere il boicottaggio delle università israeliane e delle aziende legate a Israele.

Chiedono al rettore un incontro pubblico dopo che la polizia ha impedito ai manifestanti di partecipare alla discussione della mozione presentata all’ultimo Senato accademico.

“Questa mattina come studenti dell’Università di Padova abbiamo interrotto parte dell’attività didattica a Palazzo Bo per ottenere le risposte che Mapelli ci deve. Avete chiesto la militarizzazione dell’ingresso all’università? Crede che impedire che venga discussa la mozione di un’assemblea studentesca sia nell’interesse dell’Unipd?». sollecitano i militanti di Spazio Catai e Potere al Popolo.

“Il boicottaggio accademico è essenziale per contribuire a isolare Israele a livello internazionale e attaccare direttamente il supporto tecnologico e culturale che le università forniscono a un governo genocida. Siamo pronti a discuterne nel merito, un atto di democrazia che l’università finora ci ha negato. Invitiamo tutta la cittadinanza e l’Università domani pomeriggio alle 17,30 nel cortile di Palazzo Bo per un incontro pubblico, mentre resteremo in Aula Ederle finché il Rettore non ci darà appuntamento per un dibattito pubblico”.

Le richieste

Tra le richieste al rettore c’è anche l’interruzione dell’accordo con Eni, la cui proroga prevista per il 27 maggio è imminente. “Il boicottaggio riguarda tutti: Eni è pronta a trarre profitto dalle risorse di una Striscia di Gaza rasa al suolo, ed è italiana come le istituzioni e il governo Meloni che sceglie di sostenere l’escalation e la pulizia etnica, ponendosi al terzo posto dietro Usa e La Germania nella classifica delle esportazioni di armi verso Israele”

In una mozione presentata già a dicembre, gli stessi studenti dell’assemblea del Polo Beato Pellegrino si erano detti “convinti che solo la forza delle idee, della conoscenza e del sapere possa emancipare l’essere umano dalla violenza, dall’ignoranza e dalla guerra. Questa convinzione si basa sulla nostra appartenenza all’istituzione universitaria e sul suo impegno per la difesa dei diritti umani, tema oggi molto urgente”. L’Università è quindi accusata di andare contro il suo statuto non prendendo posizione contro l’occupazione e il genocidio in Palestina.

Nel pomeriggio la sala resterà aperta a chi vorrà unirsi alla protesta e partecipare alle iniziative.

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