Per consentire alla difesa di chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento, l’udienza preliminare sulla questione della morte dell’ Franco Manciniconosciuto dai vastesi come Franchino.
L’udito
Omicidio colposo: è questo il reato ipotizzato a carico di GS, trentenne di Vasto. Questa mattina nell’udienza davanti al gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, due familiari del 50enne si sono costituiti parti civili. La pubblica accusa è rappresentata dal pubblico ministero Vincenzo Chirico. Il 30enne è difeso dall’avvocato Antonino Cerella, i familiari di Franchino dagli avvocati Massimiliano Fiore e Samantha Zaccardi. «Abbiamo chiesto – spiega Cerella – la possibilità di valutare una procedura alternativa: patteggiamento o rito abbreviato».
I fatti
I fatti risalgono al 1 settembre 2021, quando Franchino, come veniva chiamato dai tanti vastesi che lo conoscevano, fu trovato privo di sensi in viale Dalmazia, nel cuore di Vasto Marina. I tentativi di salvargli la vita furono vani. Nel settembre dello scorso anno le indagini, svolte dal questore, si sono estese per effettuare una valutazione delle immagini riprese dalla videosorveglianza. Le parti avevano nominato due medici legali: Pietro Falco per la Procura e Christian D’Ovidio per la difesa.
Secondo l’accusa Franchino ha subito una spinta che lo ha fatto indietreggiare e poi cadere, battendo la testa. La caduta gli ha causato un’emorragia interna. Secondo la ricostruzione dei fatti, il giovane ha accompagnato il 50enne fino al lato opposto della strada, lasciandolo su una panchina; nello stesso luogo fu ritrovato la mattina dopo in stato di incoscienza. Trasportato in ospedale in coma, è morto poche ore dopo. L’autopsia, effettuata il 4 settembre 2021 all’ospedale di Chieti, ha individuato la causa della morte in un trauma cranico.
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