Il 40% del gas italiano sotto i piedi di Crema – .

CREMA – Nel sottosuolo cremasco, dopo il via libera all’aumento della pressione nelle cavità naturali, è stoccato quasi il 40% delle riserve di gas metano italiane. Sono gestiti dalla società Stogit, parte del gruppo Snam. Decine i pozzi a profondità variabili tra i 1.300 e i 1.400 metri che, rassicurano gli amministratori comunali, sono costantemente monitorati con appositi sensori e quindi sicuri. A questo proposito il sistema di rilevazione dei microterremoti sotterranei non ha mai registrato scosse nelle zone interessate dai depositi.

Stogit gestisce le due grandi centrali di Sergnano (con 38 siti) e tra Ripalta Cremasca e Guerina, con 40. Si tratta di oltre 7 miliardi di metri cubi di gas, sui circa 19 dell’intero Paese, secondo l’ultimo aggiornamento dei dati. Negli anni questa massiccia presenza ha destato più di una preoccupazione, come nel caso di Sergnano dove, da tempo, cittadini e forze politiche si sono mobilitate e hanno più volte sollevato dubbi sull’effettiva sicurezza dell’impianto.

«Su questo fronte siamo assolutamente tranquilli. C’è un dialogo costante con Stogit e i loro sistemi di sicurezza sono molto avanzati — assicura il sindaco di Ripalta Cremasca Ariete Bonazza —: lunedì, tra l’altro, porteremo in consiglio comunale il nuovo piano della Protezione civile, che prevede anche interventi per eventuali emergenze dovute a problemi che potrebbero verificarsi alla centrale”. E anche la collega di Ripalta, Guerina Luca Guerini è in costante contatto con l’azienda del gruppo Sman. L’attività continua di monitoraggio sismico e ambientale è stata una misura fortemente voluta dai sindaci nel corso delle trattative e accolta nella stesura degli accordi di stoccaggio”.

Il sindaco Ariete Bonazza

A Sergnano, ad esempio, il sindaco Angelo Scarpelli lo ha sempre ritenuto fondamentale: «Un accordo importante, per la sicurezza del nostro Paese e del nostro territorio, visto che abbiamo ottenuto da Stogit impegni precisi in questo senso, con l’aumento dei controlli e dei monitoraggi riguardanti l’aria, ma anche il rischio sismico e il rischio ambientale in generale.”
Avere simili riserve di gas nel sottosuolo del Cremasco – un altro impianto della provincia si trova a Bordolano – ovviamente porta anche dei vantaggi. Cioè la possibilità per i Comuni che li ospitano di avere accesso a importanti risorse economiche, per le cosiddette compensazioni ambientali.

Il sindaco Luca Guerini

Nel dettaglio, per la concessione Ripalta, nel mese di novembre sono stati assicurati da Stogit 1,73 milioni di euro come compensazione ambientale a fronte dell’autorizzazione all’aumento della capacità di sovrappressione, rilasciata nel luglio 2023 dal ministero. Con una distribuzione stabilita in base agli abitanti e alla superficie interessata: 796mila euro (46%) sono andati a Ripalta Cremasca, 696mila euro (40%) a Ripalta Guerina, 174mila euro (10%) a Ripalta Arpina. Infine, Castelleone 69.400 euro (4%). Nell’area di Ripalto possono essere stoccati nel sottosuolo fino a quasi 2 miliardi di metri cubi di gas.

Il sindaco Angelo Scarpelli

E il sindaco Bonazza ha annunciato che arriveranno ulteriori risorse: «Riceveremo altri due contributi, entrambi del valore di 250mila euro. Dovremo poi decidere come utilizzarli». Sergnano ha ottenuto 950mila euro, altri 55mila euro sono andati a ciascuno dei comuni limitrofi di Casale Cremasco e Ricengo, dopo l’autorizzazione che ora consente a Stogit di immettere nei pozzi fino a 2 miliardi e 850 milioni di metri cubi di metano.

f39f7a2e7b.jpg
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Ubriaco, va su tutte le furie, urina e distrugge il pronto soccorso e, una volta in caserma, dà una testata ai muri e alle porte. Il 23enne austriaco è stato sedato due volte
NEXT ecco quale sarà il futuro di Giroud! – .