Unige presenta lo studio di fattibilità – .

L’Università di Genova ha presentato lo studio di fattibilità per un tunnel che collegherebbe Portofino a Paraggi. La cornice della presentazione è stata il Teatrino di Portofino, alla presenza di istituzioni e cittadini.

“Ovviamente bisognerà fare studi più approfonditi e un calcolo economico convincente sul tunnel Paraggi – Portofino, ma credo che in questi anni la Liguria abbia dimostrato di saper dare concretezza ai progetti in cui crede: dalla diga del porto di Genova al Terzo Valico, dal tunnel sotto il porto al tunnel della Fontanabuona. Credo che questa sia la strada giusta per rendere il Tigullio sempre più accessibile a tutti, senza chiuderlo a nessuno e incrementando ulteriormente il nostro turismo”.

Così il presidente della Regione Liguria è intervenuto alla presentazione dello studio di fattibilità del tunnel Paraggi – Portofino.

“Grazie all’Università di Genova e al Comune di Portofino abbiamo un primo studio su cui lavorare – spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture -: quest’opera è già inserita nella nostra lista di priorità inviata al Ministero delle Infrastrutture, abbiamo preparato questo studio di prefattibilità perché noi lavoriamo così, partiamo da qui per avviare il confronto con i ministeri, con l’Europa, con tutte le fonti di finanziamento. La Regione Liguria ha ovviamente il ruolo di coordinamento per lo sviluppo del progetto. Avere un’alternativa stradale sicura e ridondante in Liguria è uno degli elementi fondamentali per salvaguardare la vita delle persone”.

“Come Regione Liguria stiamo lavorando, insieme al Comune di Portofino, per approvare il Puc che manca dal 1978 – spiega l’assessore regionale all’Urbanistica -. Una località importante, che vede ogni anno migliaia di turisti, la necessità di ragionamenti urbanistici e di strade che possano dare risposte concrete a questo gran numero di visitatori. Il progetto di un’alternativa è quindi utile e attuale. Qualche anno fa si cominciò a parlarne, ora, in attuazione dello studio dell’Università di Genova, può iniziare una seconda fase di approfondimento tecnico per rendere concreta un’idea che può davvero significare molto per l’intero territorio”.