«Presentato a Roma un reportage fotografico sui ritardi della sanità calabrese» – .

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l’allarme

Mariaelena Senese: «Dopo 14 anni di commissariamento il settore è peggio di prima»

Pubblicato il: 22/04/2024 – 12:24

CATANZARO «Anche la Uil Calabria ha portato il suo importante contributo alla manifestazione di Roma, alla quale hanno partecipato l’ i segretari generali di CGIL e UIL, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, trecento delegati in piazzale Ostiense”. Lo riferisce un comunicato stampa in cui si aggiunge che per l’occasione è stato creato un progetto reportage fotografico per «evidenziare tutto il ritardi nella sanità calabrese». «I primi dati che abbiamo voluto evidenziare – afferma il segretario generale regionale della Uil Mariaelena Senese – sono i Lea, livelli essenziali di assistenza, coefficiente attraverso il quale si calcola il livello delle prestazioni e dei servizi che il servizio sanitario è in grado di fornire ai cittadini. Il numero della Calabria è sceso a 125, praticamente il più basso d’Italia. La soglia minima fissata dal Ministero della Salute è 160. La sanità della nostra regione, dopo 14 anni di commissariamento, è peggiorata rispetto a prima, nonostante il budget stanziato per il settore ammonti a quasi 4 miliardi, 3,391 miliardi per la precisione. Da oltre 10 anni si attende la costruzione di tre nuovi ospedali, mentre nel tempo diversi ospedali sono stati chiusi e, soprattutto, le zone interne del territorio presentano enormi problemi sanitari”. «La Calabria – sostiene il senese – è nera per le liste d’attesa. Nella nostra regione lo sono sempre più persone rinunciano alle cure. Il calo ha interessato tutte le fasce d’età, ma è stato maggiore tra gli anziani, con riduzioni di sei punti per le donne e anche tra i minorenni che ricorrono a visite specialistiche o tra le donne adulte per controlli. Allo stesso tempo, cresce il numero dei calabresi che si indebitano per farsi curare e di quelli che sono costretti a lasciare la Calabria per curarsi: il 43% dei pazienti calabresi scappa da questa regione per curarsi, mentre fra Cosenza e Reggio Calabria ha la spesa corrente più bassa con 1.748 euro contro una media nazionale di 2.140 euro”.

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