condannato al pagamento il Comune di Ancona. Ecco la richiesta e quanto ha ricevuto – .

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ANCONA Per alzarsi dall’acqua, con le onde che crescevano, si era aiutato con una corda fissata alla testata del molo. Portonovo. Quando si issò, sostenendosi con le braccia, non si accorse della presenza di un piatto arrugginito e affilato che sporgeva dal bordo della piattaforma. Il ferro affilato gli causò una ferita alla mano destra, così profonda da recidere i tendini. Per il dolore è caduto in acqua, alcuni bagnanti lo hanno aiutato a ritornare a riva, richiedendo l’intervento dei 118.


Il verdetto

Per quell’incidente, che risale al 2 agosto 2018, il Comune di Ancona è stato condannato a risarcire un risarcimento di 8mila euro (rispetto ai 30mila richiesti) al nuotatore, un 54enne anconetano, finito in mare. in ospedale e poi è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per la ricostruzione dei tendini della mano. Prognosi complessiva: 75 giorni. Il tentativo iniziale di mediazione fallì, così lo sfortunato amante della baia, assistito dall’avvocato Michele Zuccaro, decise di citare in giudizio il Comune. E ha vinto. Ma ora l’ufficio legale di Palazzo del Popolo sta preparando il ricorso, attraverso l’avvocato Masimo Sgrignuoli: l’udienza si terrà a luglio. Ma intanto il 54enne ha ricevuto la sentenza favorevole dal giudice Silvia Corinaldesi in primo grado.

Il Comune ha contestato l’uso improprio della copertura del bordo del molo, utilizzata come corrimano o punto di appoggio per l’uscita dall’acqua, mentre la struttura ha la funzione di punto di attracco per le imbarcazioni dal mare o di accesso pedonale da terra. Secondo il giudice civile, però, il comportamento del 54enne non è stato imprudente perché sì, la funzione del molo di Portonovo è quella di consentire l’ormeggio delle imbarcazioni, ma è utilizzato esclusivamente dai bagnanti per prendere il sole, passeggiare o entrare in spiaggia. acqua, molto raramente dalle barche.

Diversi testimoni, inoltre, hanno assistito all’incidente avvenuto nel tardo pomeriggio del 2 agosto 2018: tutti hanno confermato la dinamica. In risposta alla prima richiesta, il giudice ha riconosciuto le ragioni del ricorrente, condannando il Comune a risarcire la somma di 8.088 euro. Ma a Palazzo del Popolo non si arrendono: la parola si chiama.

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Corriere Adriatico

 
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