Secondo l’intelligence americana, Putin non ha ordinato direttamente la morte di Alexei Navalny – .

Secondo l’intelligence americana, Putin non ha ordinato direttamente la morte di Alexei Navalny – .
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La morte di Alexei Navalny

27 aprile 2024

08:45

La morte di Alexei Navalny probabilmente non è stata ordinata direttamente dal presidente Vladimir Putin: questa è la conclusione a cui sarebbe giunta l’intelligence americana.

Vladimir Putin “non ha ordinato direttamente” l’uccisione dell’oppositore Alexei Navalny lo scorso febbraio nel carcere di massima sicurezza dove era detenuto. Per sostenerlo Agenzie di intelligence statunitensi secondo quanto scrive il Wall Street Journal (WSJ), citando “persone a conoscenza dei fatti”. “La valutazione non contesta la responsabilità di Putin” per quanto accaduto, “ma piuttosto lo ritiene probabilmente non è stato lui a ordinarlo in quel momento“, si legge sul giornale.

E si sottolinea che la considerazione “è ampiamente accettata all’interno della comunità dell’intelligence e condivisa da diverse agenzie, tra cui la Cia, l’Ufficio del Direttore dell’intelligence nazionale e l’unità di intelligence del Dipartimento di Stato”, dicono le fonti.

Il Wall Street Journal riferisce inoltre che alcuni servizi segreti europei sono stati informati della valutazione americana della vicenda. Il giornale ammette quindi che non è stato possibile determinare se i servizi segreti avessero sviluppato spiegazioni alternative per la morte di Navalny in prigione.

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Nonostante le circostanze sospette della morte del dissidente russo, dunque, il WSJ riferisce che diverse agenzie di intelligence americane condividono la tesi secondo cui il momento della morte di Navalny non è stato specificamente voluto dal leader del Cremlino. Il giornale, tuttavia, sottolinea che gli analisti polacchi e alcune agenzie europee restano scettici sul fatto che il presidente non fosse coinvolto nella vicenda, mentre gli alleati di Navalny continuano a insistere sul fatto che Putin sia responsabile.

La morte di Navalny risale allo scorso febbraio: il presidente russo è tornato a pronunciare in pubblico il nome del dissidente dopo anni circa un mese dopo, in seguito alla Vittoria presidenziale russa. In quell’occasione Putin definì la morte di Navalny “un evento triste” e disse anche di aver approvato lo scambio del leader dell’opposizione giorni prima che morisse in una prigione artica.

“Pochi giorni prima che il signor Navalny morisse, alcuni colleghi mi avevano detto che c’era l’idea di scambiare il signor Navalny con alcune persone che erano in prigione nei paesi occidentali. Ho detto che sono d’accordo. Ma purtroppo è successo quello che è successo”.

 
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