Risultato finale: Lazio-Hellas Verona 1-0
LAZIO
Manda 6.5 – Si guadagna il pane anche stasera, dimostrando di essere forse qualcosa di più di un vice-Provedel: alla fine, un gran riflesso del portiere su una mischia in area.
Patrizio 6 – Tudor gli chiede di muovere la palla più velocemente e questa è l’unica piccola pecca della sua partita. Insomma, è un po’ impacciato con la palla tra i piedi, ma quando è chiamato a fare il suo lavoro di difensore se la cava senza problemi.
Romagnoli 6,5 – Nel giorno in cui festeggia le 300 presenze in Serie A non sbaglia praticamente nulla. Mantiene sempre diretto il suo avversario, mantenendo alta la concentrazione per tutta la partita. Una garanzia.
Fattoria 6 – Oltre alle sue doti fisiche, oggi mostra tutte le sue qualità nelle situazioni di lettura. Ma poi riceve un cartellino giallo, si innervosisce e Tudor decide di non rischiare di toglierlo dalla mischia. Dal 61′ Pedro 6 – Entra bene, colpisce il palo su punizione, il suo atteggiamento è positivo.
Isaksen 5 – Gioca in un ruolo che non è suo, in cui non ha mai giocato, come terzino esterno. E, a quanto pare, non ha ancora capito nulla. Spreca un paio di occasioni e sbaglia anche gli appoggi banali. Nebbioso. Dal 60′ Zaccagni 7 – Matteo è tornato. Al rientro dall’infortunio alla caviglia, entra e cambia la partita. Secondo gol da ex all’Hellas Verona, che vale tre punti. Il titolo di MVP può appartenere solo a lui.
Guendouzi 6.5 – Nel calcio dei Tudor uno come lui si inserisce alla perfezione, perché regge nei duelli e ha lo sguardo verticale, come piace al suo allenatore. Anche oggi ha riconquistato e rifinito subito per i compagni, vincendo più di una volta.
Kamada 7 – Un altro giocatore rispetto a quello visto con Sarri, più convinto, più consapevole, probabilmente anche sfruttato meglio. Dimostra sempre di essere della partita, alla fine alza il livello e diventa determinante in entrambe le fasi di gioco. Uomo ovunque.
Marusic 6.5 – Su e giù per la corsia senza prendere fiato per un attimo. Tudor ha detto di averlo convinto di essere un’ala e non un difensore. E così sembra. Anche se quando sale a braccetto dimostra di poter fare anche il difensore.
Filippo Anderson 6 – Questa volta parte da trequartista, più alto, e illumina meno che in altre partite, ma sullo 0-0 realizza la palla-gol più grande, da solo, colpendo la traversa. Bravo quando passa di nuovo largo, a volte anche giocando da terzino. Dal 89′ Vecino sv
Luis Alberto 6.5 – Un po’ centrocampista, un po’ trequartista centrale, ma soprattutto un grande incursore. Gli inserimenti senza palla nell’area avversaria non vengono conteggiati. Con uno di questi fornisce l’assist per l’1-0 di Zaccagni. Impreciso sotto porta, ma tutte le azioni della Lazio passano dai suoi piedi. Di classe. Dal 76′ Hysaj sv
Castellanos 6 – Corre tanto, lotta per aiutare i compagni, lotta con gli avversari. Ma anche qualche bella giocata. Ha meno spazi che contro la Juventus, quindi decide di abbassarsi maggiormente e favorire le incursioni dei compagni. Dall’88 Immobile sv
Igor Tudor 7 – Fatta eccezione per il derby con la Roma, il suo percorso alla Lazio è stato chiaro. Quarta vittoria consecutiva, terza in campionato, sesto posto e speranze Champions legittimate da un bel gioco verticale, diretto, sempre pericoloso per gli avversari. A un certo punto tiene in campo tutti insieme Zaccagni, Felipe Anderson, Pedro, Luis Alberto e Castellanos: il coraggio viene sempre premiato.
HELLAS VERONA
Montipò 6,5 – Il meglio della squadra veneta. Nel primo tempo si è distinto per un rinvio di piede su Isaksen, mentre nella ripresa ha realizzato altri due ottimi interventi prima di capitolare di fronte ad una conclusione di Zaccagni.
Tchatchoua 6 – Soffre soprattutto in avvio, poi prende la misura degli avversari. Nella fase push viene preferito a Cabal. Dal 78′ Centonze sv.
Magnani 6 – Prova di buona solidità in mezzo all’area gialloblù, dove lascia poco agli attaccanti di Tudor più nel primo che nella ripresa.
Coppola6- Insieme a Magnani formano una coppia di grande affidabilità, che limita i pericoli nella zona di Montipò. Più sofferenza nella ripresa, ma anche quando è andato vicino al gol.
Cabala 6 – Insieme a Lazovic garantisce una discreta copertura sulla corsia di sinistra. Pensa molto meno a spingere dalla sua parte.
Serdar 6 – Buon mastino del centrocampo, che fa da schermo davanti alla difesa, fermando diverse azioni dei biancocelesti, soprattutto nella prima parte di gara.
Folorunsho 5.5 – Dovrebbe garantire sostanza e qualità a centrocampo, ma fatica non poco sul secondo aspetto. Dal 86′ Henry sv.
Noslin 5,5 – Con Lazovic arretrato per contrastare Isaksen, si sposta sulla mezzala sinistra e dà un ottimo apporto nel primo tempo per poi apparire decisamente più anonimo nella seconda frazione di gioco.
Mitrovic 5,5 – Carosello in zona d’attacco, qualche tentativo di allargamento ma senza giocate particolarmente efficaci nei metri finali. Da 60′ Duda 5,5 – Dovrebbe dare nuove soluzioni all’Hellas da centrocampo in su, ma fallisce nel suo intento.
Lazovic 6 – È schierato in un ruolo più difensivo del solito, perché dalla sua parte imperversa Isaksen. Ottimo lavoro contro questo avversario. Dal 78′ Bonazzoli sv.
Swiderski 5,5 – Non viene servito con grande continuità, ma quando gli arriva una palla invitante nel primo tempo la spreca malamente. Accetta di fare del lavoro sporco. Da 60′ Suslov 5 – Impatto sulla gara decisamente rivedibile. Perde palla che dà origine all’azione finalizzata da Zaccagni.
Marco Baroni 6 – Nel primo tempo è bravo a fasciare la Lazio, sorprendendo con la scelta di sacrificare Lazovic su Isaksen. Invece ha ripreso troppo passivamente, dove alla fine è arrivato il gol che ha portato alla sconfitta.