Morte per overdose di anestesia dal dentista? Tre rischiano di essere perseguiti – .

Morte per overdose di anestesia dal dentista? Tre rischiano di essere perseguiti – .
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Morte causata da overdose di anestetico: gli indagati hanno 20 giorni di tempo per depositare la memoria, poi la Procura deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio. I due medici legali Chen Yao e Giorgio Antonio Liotti hanno depositato la loro relazione e la Procura della Repubblica ha chiuso le indagini sul caso della morte di Luigi Floretta, tecnico RAI di Bolzano, 45 anni, deceduto per arresto cardiaco all’ospedale conclusione di un intervento di chirurgia odontoiatrica effettuato nella nostra città.

Morte

Nel luglio del 2023 Floretta era a Brescia per un intervento volto all’estrazione di alcuni denti, che dovevano essere sostituiti da altrettanti impianti. Secondo quanto ricostruito dagli esperti, le condizioni dell’uomo sarebbero peggiorate una volta cessati gli effetti della sedazione: avrebbe perso conoscenza e quindi immediatamente trasferito alla Funzione Pubblica, in condizioni molto gravi. Non si riprese mai e morì poche ore dopo, la mattina dopo l’operazione.

Per la morte di Floretta, 45 anni, la Procura di Brescia ha aperto un procedimento per omicidio colposo: nel registro degli indagati figurano sia l’odontoiatra titolare dello studio che un suo collega odontoiatra presente al momento dell’operazione, nonché in qualità di anestesista (non dipendente dello studio). Gli sviluppi più recenti, infatti, costituiscono una svolta nelle indagini: la relazione depositata esclude l’ipotesi di un’allergia ai farmaci o di conseguenze legate alla patologia di cui soffriva, l’ipertensione. Oltre all’overdose di anestetici si è verificata anche “una carenza nella compilazione della cartella clinica”.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Bresciaoggiper consulenti «La concentrazione ematica di lidocaina al momento della crisi cardiaca, avvenuta alle 14,40, era sicuramente superiore a quella riscontrata nel campione di sangue esaminato tra le 18,55 e le 20,10. Poiché nelle fonti documentarie non si fa menzione della lidocaina – scrivono i consulenti – non è possibile indicare con certezza quale operatore sanitario avesse somministrato questo farmaco, né l’ora della somministrazione, né il dosaggio preciso».

 
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