Lavoro, in Liguria 3 controlli su 4 hanno rilevato irregolarità – .

Lavoro, in Liguria 3 controlli su 4 hanno rilevato irregolarità – .
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Genova – Tre controlli su quattro condotti presso le aziende liguri hanno evidenziato irregolarità più o meno gravi. È un quadro oscuro quello delineato da relazione annuale di vigilanza dell’Ispettorato del Lavoro relativi ai controlli effettuati nel 2023: su 1.479 controlli sono state riscontrate 1.115 situazioni irregolari, in pratica solo in 364 casi gli ispettori hanno sollevato eccezioni. Un tasso di irregolarità che si attesta al 75,4%, in aumento rispetto all’anno precedente quando la percentuale era al 72% e già in aumento rispetto al 2021.

Maglia nera Liguria per la sicurezza rispetto al resto d’Italia, quindi: la media regionale è superiore a quella del Nord che si ferma al 66,3%, ma anche a quella delle regioni del Centro che si attesta al 73,4% e del Sud che arriva al 70,6%. Le denunce dell’Ispettorato del Lavoro riguardano sia la parte contrattuale che quella amministrativa e irregolarità in materia di salute e sicurezza. Gli ispettori hanno visitato aziende di ogni settore: dall’agricoltura al commercio, dall’edilizia al turismo, passando per aziende manifatturiere e logistiche. Il settore più critico è stato quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio con 107 situazioni irregolari rilevate su 134 controlli, un tasso di irregolarità del 79,9%. Seguono, a poco più di un punto percentuale, le attività dei servizi, dell’alloggio e della ristorazione: su 286 controlli, solo in 61 casi le aziende si sono rivelate adempienti, con un tasso di violazione del 78,7%. Preoccupa anche il mondo del manifatturiero, ma non è una novità dove su 85 controlli sono state comminate sanzioni in 64 casi – il 75,3% del totale – e quello delle costruzioni dove su 672 controlli 488 – il 72,6% – hanno evidenziato situazioni irregolari. Numeri ancora più preoccupanti se letti insieme ai dati Inail sugli infortuni sul lavoro: secondo il rapporto del bimestre gennaio-febbraio 2023 in Liguria si sono registrate 2.838 denunce mentre nello stesso periodo di quest’anno si è registrato un leggero aumento a 2.880, in pratica 48 al giorno nel primo bimestre del 2024. Un aumento che riguarda soprattutto il settore delle costruzioni, dove passano da 137 a 174, e quello legato all’assistenza sanitaria e sociale che vede un aumento da 154 a 172 denunce . In aumento anche gli incidenti mortali: 4 nei primi due mesi dell’anno, di cui 2 nell’edilizia e gli altri nei trasporti e magazzinaggio, contro i tre dello stesso periodo dell’anno precedente. Dati che suscitano l’indignazione dei sindacati, ancora di più oggi che sono impegnati nella sensibilizzazione in occasione della Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro.

«Il fenomeno del mancato rispetto delle norme è sempre più radicato nella nostra regione – spiega preoccupato Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria – Nemmeno il tragico aumento degli incidenti, anche mortali, sembra capace di invertire questa tendenza. È chiaro, perché lo dicono i numeri, che l’emersione del lavoro irregolare è strettamente legata alla quantità e qualità delle attività ispettive: di fronte alla crescita allarmante di situazioni illegali, che si traducono in un aumento di incidenti e di attività sconosciute al fisco e al previdenza sociale, il rafforzamento delle strutture dedicate ai controlli dovrebbe essere automatico. Gli ispettori stanno facendo un lavoro encomiabile ma c’è bisogno di nuove assunzioni per potenziare l’organico, purtroppo questo non sta accadendo e chiediamo il sostegno di tutte le istituzioni affinché questa lacuna possa essere colmata senza ulteriori ritardi”.

A lanciare un appello al più presto sono anche CGIL e UIL, scese in piazza fianco a fianco l’11 aprile per chiedere anche maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro: «Sono dati drammatici – riflette Igor Magni, segretario della Camera dei Deputati di Genova Lavoro – Non è un caso che, come CGIL, abbiamo deciso di dedicare il Primo Maggio al tema della salute e sicurezza sul lavoro con una giornata di eventi ai Giardini Luzzati. Sembra che questo Governo non abbia alcun interesse per l’argomento, basti guardare alla liberalizzazione del subappalto a cascata dove non è un mistero che si verifichino più infortuni a causa di una minore attenzione alla sicurezza e di una maggiore presenza di zone grigie contrattuali. Servono norme che permettano il controllo dei cantieri con un codice digitale e soprattutto più ispettori per aumentare il numero dei controlli. In Liguria oggi le aziende risparmiano sulla sicurezza perché sanno di avere poche possibilità di essere visitate”.

«Più ispettori ma anche multe più pesanti in caso di irregolarità – aggiunge Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della Uil Liguria – e una procura speciale perché alcuni morti sul lavoro sono veri e propri omicidi. Per tutto questo però servono risorse e chiediamo al Governo di individuarle: l’Inail ha a bilancio due milioni di euro da spendere per la prevenzione che non vengono utilizzati, è ora di cominciare a usarli per le campagne di informazione”. Dati che allarmano anche le istituzioni: «Non si può essere contenti – commenta Augusto Sartori, assessore regionale al Lavoro – Il gap sull’anno passato è relativamente piccolo ma un segno meno non fa mai piacere. Vi invito però ad analizzare i numeri anche da un altro punto di vista: l’alto tasso di irregolarità potrebbe essere il risultato di controlli che in Liguria sono più severi e capillari che nel resto d’Italia. Ciò ovviamente non significa che vorremmo ancora vedere molte meno violazioni e che continueremo a combattere con vigore il fenomeno”.

L’emergenza infortuni sul lavoro

“In Liguria, nel primo bimestre del 2024, si sono registrate in media 48 denunce di infortuni sul lavoro ogni 24 ore. Un dato allarmante che ovviamente non tiene conto degli infortuni ‘invisibili’, quelli legati al lavoro irregolare. Sono numeri impressionanti, che impongono una riflessione sulla necessità, non più rinviabile, di affrontare quella che è diventata una vera emergenza sociale”, afferma Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria.

“Nessuno può voltarsi dall’altra parte: la piaga degli infortuni sul lavoro colpisce tutti, perché colpisce sia i lavoratori che il sistema socio-sanitario. E non deriva solo, come si potrebbe immaginare, dall’introduzione di strumenti di lavoro pericolosi, dalla scarsa osservanza delle normative o da controlli e ispezioni insufficienti. Se, infatti, la mancanza di una cultura della sicurezza lo è il primo indiscutibile fattore di rischio, va ricordato che gli infortuni sono sempre più una conseguenza dei carichi di lavoro eccessivi, dell’accelerazione dei tempi di lavoro e di una cultura della prestazione e della produttività che aumenta i margini di rischio e che, quando non provoca un infortunio, provoca comunque un pericoloso aumento della condizione di stress. E ancora il fenomeno del lavoro precario che si annida nell’ambiente false partite IVAnei tirocini, nei tirocini, nelle false cooperative cosiddette spurie, nell’illecito utilizzo di contratti parasubordinati o, peggio, di partite Iva fittizie, nell’assoluta assenza di formazione per i neo assunti: sono queste le condizioni che aumentano i rischi per la sicurezza in il luogo di lavoro in cui bisogna agire”, conclude Maestripieri

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