Il coraggio di Franchini che porta il fuoco dentro – .

Come la materia della vita si trasforma in letteratura: Questo era il titolo dell’intervista ad Antonio Franchini che Laura Lepri, nel lontano 1997, aveva inserito nel volume Scrittura creativa. La scrittura creativa raccontata dagli scrittori che la insegnano (I quaderni di Panta, Bompiani, pp. 56-71). Rispondendo alla domanda implicita nel titolo, afferma: «Lo scrittore vive della sua memoria, vive parallelamente al tempo cronologico, e lavora parallelamente, quindi recupera e riesuma episodi del passato che non avevano senso quando li hanno vissuti, ma che poi acquistano un valore emblematico, simbolico. La letteratura è sempre una questione di simboli, e uno scrittore deve saper scrivere una storia in cui anche gli altri possano riconoscersi.» (pag.65).

Franchini e il suo fuoco

Nel suo nuovo romanzo, Il fuoco che porti dentro di te, appena pubblicato da Marsilio, emerge con forza non solo un passato ricco di episodi e personaggi, un mondo popolato da donne, uomini e bambini dalle personalità esuberanti, ma soprattutto, e soprattutto, una figura titanica, invadente e straripante: sua madre. Una madre che era già stata evocata nel racconto Quando ti ucciderai, maestro?che dà il titolo anche alla raccolta di racconti pubblicata sempre da Marsilio nel 1997 e poi pubblicata nuovamente nel 2019. Una madre che, con il suo carattere impossibile, aveva in qualche modo “allenato” il figlio ad affrontare la vita, le sue sfide, le sue difficoltà, gli inevitabili dolori, frustrazioni e difficoltà che ognuno di noi incontra sul proprio cammino.

Angela e il suo personaggio

Nel nuovo romanzo, questa donna chiamata Angela diventa protagonista assoluta di un mondo fatto di familiari, vicini di casa, compagni di scuola, “amici” e nemici, persone sulle quali ha opinioni molto ferme e incrollabili e alle quali non si risparmia. battute salaci, fulminanti e feroci espresse in un napoletano molto colorito.

«Anche se da molti è considerata una bella donna, mia madre fa schifo. Tra di noi ne parliamo senza allusioni. “Sembra che sia vicino alla tana del cane” dice mio padre uscendo dalla camera da letto al termine del riposo pomeridiano. Si riferisce ad un passaggio sotterraneo nella solfatara di Pozzuoli, dove i miasmi di anidride carbonica ristagnano al di sotto del metro di altezza, lasciando illeso l’essere umano ma soffocando il cane che incautamente si avventura in quel passaggio.»

Un inizio infuocato

È questo il folgorante incipit che sembra rispondere, come il resto del libro, all’imperativo che campeggia in questi giorni nella proposta formativa della Belleville Writing School, un laboratorio dal titolo: Scrivi come se tutti quelli che conosci fossero morti. Niente sconti quindi, niente edulcorazioni, e nemmeno pietà, così come nessuna concessione all’autocensura.

La narratrice, nel descrivere l’esistenza, la natura, il carattere di questa donna e allo stesso tempo il contesto sociale e umano in cui visse, sembra chiedersi cosa abbia determinato il suo modo di essere e di concepire il suo stare al mondo. Nel narrare episodi tragici e comici allo stesso tempo, l’autore si interroga su quella che gli sembra l’incarnazione quasi simbolica di tutti i peggiori difetti degli italiani: «qualinquismo, razzismo, egoismo, opportunismo, trasformismo, mezza cultura peggiore di ignoranza, risentimento”.

Franchini analizza il rapporto madre-figlio

Perché non è facile rassegnarsi di fronte ad una persona che contiene tanta negatività, che si comporta sempre in modo eccessivo e antipatico, che disprezza tutto e tutti, senza mai godere di nulla, soprattutto se è lei che ci ha portato in il mondo.

Angela è un personaggio di fantasia all’ennesima potenza, una figura sempre al centro della scena, una scena popolata da tanti personaggi, non ultima una Napoli colorata e ricca di sfumature.

Pagina dopo pagina la potente scrittura di Franchini attraversa questo enigma senza mai riuscire a svelarlo veramente, ma restituendo il fuoco che questa donna si porta dentro, divorandola e bruciando tutto ciò che la circonda. Ci vuole molto coraggio per riuscire a raccontare questa storia e Franchini ne ha da vendere, insieme ad una capacità narrativa rara.

L’autore

Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Ha esordito nel 1992 con la collezione Compagni. Quattro brevi storie sulla crescita. Appassionato e praticante di arti marziali, nel 1996 pubblica Quando ti ucciderai, maestro?, racconto-meditazione in parte autobiografico. Lo sport è sempre il filo conduttore delle storie di Acqua, sudore, ghiaccio (1998) e la galleria dei ritratti Gladiatori (2005), dove la sfida diventa pretesto per un’indagine sull’animo umano. È anche l’autore del saggio Quando scriviamo da giovani (1996). Per Marsilio ha pubblicato Leggi il tuo sell burn (2022) e Il fuoco che porti dentro di te (2024).

Antonio Franchini, Il fuoco che porti dentro di teVenezia, Marsilio, 2024.

 
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