La prima denuncia dei Maestri pentiti. «L’incontro a Saporito con Di Puppo e Abbruzzese per estorsione» – .

La prima denuncia dei Maestri pentiti. «L’incontro a Saporito con Di Puppo e Abbruzzese per estorsione» – .
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COSENZA Gianluca Maestri ha deciso – all’inizio del 2024 – di collaborare con la giustizia. Coinvolto nel procedimento scaturito dalle indagini”Ripristina” – contro la ‘Ndrangheta cosentina – Nell’inchiesta c’è anche Maestri”Atena“. Questa mattina, nel corso dell’udienza preliminare, il pubblico ministero della DDA di Catanzaro Alessandro Riello ha depositato i verbali di collaborazione del pentito cosentino: considerato promotore e organizzatore dell’associazione “Zingari”.strategicamente vicino a Gennaro Presta.

Le estorsioni

È l’11 gennaio 2024 quando Maestri risponde alle domande del procuratore Riello. Le parti omesse sono corpose e presentano un bel resoconto, ma il pentito offre comunque spunti investigativi rilevanti. In merito alla tentata estorsione alla L.Srl, il pentito si dichiara “responsabile” e aggiunge: “Preciso che Nicola Abbruzzese mi ha incaricato di prendere contatto con Michele Di Puppo affinché gli atti intimidatori presso l’azienda e presso l’autovelox venissero commessi contemporaneamente. Ricordo inoltre che ci fu un incontro speciale a Saporito di Rende tra me, Nicola Abbruzzese e Michele Di Puppo finalizzato ad organizzare i dettagli». La confessione prosegue: «Sono stato incaricato di identificare una terza persona che avrebbe compiuto gli atti intimidatori e mi sono rivolto a Ivan Barone (oggi pentito, ed) al quale ho fornito anche il numero telefonico da chiamare per la telefonata minacciosa poi effettuata, numero che mi era stato fornito da Michele Di Puppo”. Riguardo all’apporto di Barone, Maestri precisa: «Si è sicuramente avvalso della collaborazione di almeno un’altra persona, ma non posso dire chi fosse perché, come detto, mi sono rivolto esclusivamente a lui».

Farmaco

Sul capitolo legato alla droga, il neo pentito dice di «non essendo a conoscenza della provenienza dello stupefacente da me acquistato a Cassano all’Ionio». Sul punto il collaboratore aggiunge di non ricordare il diretto “coinvolgimento di Maria Rosaria Maestri» ma che era «pienamente a conoscenza dell’attività di traffico di stupefacenti che svolgevo, così come era a conoscenza del coinvolgimento di Roberto Olibano e di Gennaro Presta». La donna, aggiunge Maestri, durante una perquisizione «si era liberata di una bilancia e che, dopo l’arresto di Olibano, io commentai quanto le era accaduto e lei mi disse: “Avrei potuto accompagnarti a Cassano!”, intendendo con ciò che sarebbe stata disponibile a porre in essere la condotta effettivamente commessa da Roberto.»
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