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“Un giorno vorrei far ascoltare questo disco a mia figlia e farle sentire ciò che i miei occhi hanno visto e il mio cuore sentito mentre la aspettavo.” Questo è lo spirito con cui Ermal Meta si appresta a dare vita al suo nuovo lavoro. Un album estremamente personale, che fotografa non solo le emozioni di un periodo irripetibile (“Un’ispirazione diversa, mai provata prima. Un album di ricordi che probabilmente tenderò a perdere una volta che diventerò papà a giugno”) ma anche un nuova maturità e consapevolezza raggiunte dal cantautore.

“Arriva quel momento in cui anche musicalmente devi fare il punto su dove sei arrivato e dove sei diretto – spiega -. Non è facile ma diventa necessario avere piccole coordinate dentro di sé. Ci sono stati cambiamenti nella mia vita, ho dovuto imparare di nuovo le cose. L’esperienza del romanzo (“Domani e per sempre”, pubblicato nel 2022 – ndr) mi ha portato anche a spingermi oltre il che mi ha portato ad aspettare per realizzare un album”.

Il nome scelto per la bambina è legato ad una canzone dell’album. “La parola Fortuna è nata in modo peculiare – spiega -. Ero in studio e stavo lavorando su un pezzo chiamato ‘Ironica’. Stavo rivedendo il testo e Chiara, che era seduta sul divano, mi ha suggerito una modifica con la frase “c’è una cosa che si chiama Fortuna”. E abbiamo pensato entrambi allo stesso tempo “se fosse una ragazza mi piacerebbe chiamarla Fortuna”. È stato un momento molto emozionante”. Ma cos’è la fortuna per Ermal? Qualcosa di strettamente legato ai nostri comportamenti. “Il caso non dipende dalla volontà, mentre la fortuna non è così – spiega -. È qualcosa per cui ti impegni, per cui lotti, lo costruisci come un artigiano giorno dopo giorno. Il caso vola, la fortuna cammina”.

Dopo “Tribùurbana”, l’album del 2021, Meta si è dedicato al romanzo e poi a questa nuova opera la cui genesi è stata, però, difficile all’inizio. “Non sono bravo a scrivere con disciplina. Scrivo solo se sono ispirato – dice -. Negli ultimi mesi c’è stata una spinta pazzesca anche se all’inizio ero un po’ bloccata: mi sentivo inadatta a descrivere questa sensazione. Poi ho capito che le parole giuste erano semplicemente quelle che uscivano da me. La maggior parte di queste canzoni sono state buttate giù in una volta sola piuttosto che ispirate dalla paternità.



Ufficio stampa




L’album si apre con “Decido il percorso“, una sorta di dichiarazione d’intenti in cui Ermal racconta di come in qualche modo abbia preso in mano il suo destino. “Le persone spesso pensano di sapere qual è la cosa migliore da fare. Ognuno invece percepisce il mondo attraverso la propria pelle e lo guarda con i propri occhi. C’è un detto albanese che dice: chiedi a 10 persone cosa pensano e poi fai quello che vuoi”. Ma la canzone è anche un modo per lasciarsi alle spalle un passato difficile. “I primi anni della mia carriera sono stati molto importanti ma anche molto difficili, avevo sempre attacchi di panico prima di salire sul palco. Questa canzone parla di scrollarsi di dosso quella sensazione.

Gli attacchi di panico non erano l’unico fardello di cui Meta doveva liberarsi. “Quando ho iniziato a fare musica – ha ricordato Meta – è stato per salvarmi. La musica ha salvato la mia emotività. A vent’anni tutti i miei problemi infantili vennero alla luce e non riuscivo a tenere a bada la rabbia. Sono andato in terapia perché finivo sempre in brutte situazioni. Avevo deglutito troppo a lungo. Prima con La Fame di Camilla e poi quando ho iniziato a scrivere canzoni per altri ho potuto aiutare la mia famiglia con qualche soldo in più”.

Tra le altre canzoni ha un peso importante”mediterraneo“. “Musicalmente dà una svolta, è un mix del sud del mondo – dice Ermal -. Ha una temperatura calda, parla del nostro Mediterraneo, un non-luogo, in cui si scontrano più vite di quanto si possa immaginare”. Nel complesso, un album in cui anche Meta ha lavorato su se stesso per risultare più asciutto. “Oggi penso di essere musicalmente più diretto – sottolinea -. Sono nato prima come musicista e poi sono diventato cantante e a volte questo mi ha portato ad essere musicalmente un po’ contorto.”


Ermal Meta e il suo album fotografico in musica:

Ufficio stampa




Le imprese di “Buona Fortuna”: Levante e Jake La Furia

Tra i nuovi brani compaiono anche le collaborazioni con Jake La Furia per “Malepiù non fa” (“Ha una capacità di scrittura impressionante. Sembriamo distanti ma solo nei generi, non nelle intenzioni”) e Levante sulle note di “Io e te ” (“la canzone aveva bisogno anche di un’altra anima. L’ho chiamata perché riesce ad essere forte e leggera allo stesso tempo”).

Per “Buona Fortuna” una copertina speciale

Sulla copertina dell’album spicca una balena bianca a cui sono attaccati diversi fili. “L’immagine della balena bianca di melvilliana memoria è qualcosa che si cerca, si insegue e bisogna essere pronti a legarla e portarla con sé – spiega -. I fili rappresentano le canzoni. E l’immagine si presta a una doppia lettura. La balena è un aquilone che vola e resta ancorato o trascina canti?”.

Le date del tour estivo di Ermal Meta

13 luglio Festival della Bellezza, Teatro Romano – Verona

18 luglio Anima Festival, Anfiteatro dell’Anima – Cervere (CN)

19 luglio Live a Genova, Arena del Mare – Genova

28 luglio Anaxum Festival, Arena del Marinaretto – Palazzolo Dello Stella (UD)

11 agosto La Versiliana Festival, Teatro La Versiliana – Marina di Pietrasanta (LU)

21 agosto Oversound Music Festival, Piazza Libertini – Lecce

24 agosto Sotto Il Vulcano Fest, Anfiteatro Falcone e Borsellino – Zafferana Etnea (CT)

25 agosto Dream Pop Fest, Teatro di Verdura – Palermo

5 settembre Roma Summer Fest, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, Cavea – Roma

14 settembre Carroponte – Sesto San Giovanni (MI)

 
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