Saluto il comando provinciale al pompiere Federico Brizio che va in pensione – .

Saluto il comando provinciale al pompiere Federico Brizio che va in pensione – .
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Commosso saluto sui social, sulla pagina ‘Comando Provinciale Vigili del Fuoco-Genova’, ad un collega pronto ad andare in pensione, si tratta di Federico Brizio che, con la fine di aprile, potrà godersi il meritato riposo dopo tanti anni di lavoro come pompiere. Simpaticamente vengono citati gli studi dell’entomologo francese Antoine Magnan secondo i quali “La struttura alare del calabrone (non del calabrone), in rapporto al suo peso, non è adatta al volo”, con l’aggiunta dell’aforisma “ma non non lo sa e vola comunque.”

“Federico Brizio è il nostro calabrone – si legge nel saluto -. Entrò nei vigili del fuoco nel 1984 svolgendo il servizio militare come pompiere ausiliario e nel 1991 divenne vigile del fuoco permanente. E non è esattamente lo stereotipo del pompiere, come lo interpretavano gli ‘anziani’ dell’epoca. Fisicamente molto magro, fin troppo educato, al punto che pensi che bussi alla porta anche se sta uscendo. Ma lui, che può essere magro, ha la resistenza e la caparbietà di un mulo. Non è interessato alle opinioni preconcette degli altri; ha deciso di diventare soccorritore aereo e lo diventa con piena dignità di ruolo in termini di tecnica, stile, capacità di collaborare e dialogare con gli altri, soprattutto con la componente sanitaria che opera sui nostri elicotteri. Un obiettivo era fissato: 200 sollevamenti, cioè recuperi da terra all’elicottero. E questo ha portato ad un impegno durato 15 anni”.

Un impegno che, però, è continuato in tanti altri ambiti, iniziando ad occuparsi dell’organizzazione e della gestione delle operazioni di soccorso: “Federico diventa un esperto nazionale nelle procedure di sala operativa – continuano dal Comando -. Ma non diventa un teorico e lo dimostra ogni singolo giorno in cui svolge il suo lavoro in sala operativa. Non segue le squadre; li accompagna e li sostiene da quando escono dall’ufficio a quando ritornano”

Ha fatto inoltre parte della squadra ‘Tast’ dei Vigili del Fuoco (Squadra di supporto all’assistenza tecnica) che svolge una sostanziale funzione di ‘Intelligence’ a supporto delle attività all’estero. Ha effettuato esercitazioni in Turchia, Francia, Bulgaria, Svezia, Croazia, Belgio, Slovacchia, ma anche esercitazioni operative ad Haiti a causa del terremoto, in Cile a causa di gravi incendi boschivi e, qualche mese fa, in Libia, a causa l’alluvione conseguente al crollo di due dighe. Da remoto ha garantito anche il sostegno ad altre missioni dei Vigili del fuoco all’estero, ad esempio a Beirut dopo l’esplosione nel porto.

E poi la conclusione: “Competenze sempre messe a disposizione, ricoprendo anche numerose volte il ruolo di insegnante. Tutto questo mantenendo un’umiltà, una disponibilità, un’autoironia e uno stile decisamente rari. La conclusione di questa descrizione parziale, per tornare all’incipit, è che Federico è il pompiere che, nonostante i pareri scettici, ha dimostrato di saper volare, a lungo e in alto. Federico sarebbe un esempio incredibile da seguire anche solo per gli aspetti tecnici ed emularlo non sarebbe facile. La grande lezione principale che Federico ci lascia è nei suoi modi, nella sua caparbietà, nel suo sorriso anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili, nella capacità di subire torti e non avere mai una parola di odio verso nessuno. Buona continuazione di impegno perché sappiamo che non sarà il ritiro a fermarvi”.

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