Stellantis (-10,1%) crolla e spinge al ribasso il Ftse Mib che scende sotto quota 34mila – .

Stellantis (-10,1%) crolla e spinge al ribasso il Ftse Mib che scende sotto quota 34mila – .
Stellantis (-10,1%) crolla e spinge al ribasso il Ftse Mib che scende sotto quota 34mila – .

IL Borse europee si avvicinano rosso E Wall Street stona a metà sessione, in una giornata ricca di dati macro fin troppo positivi per chi spera in un taglio dei tassi di interesse, mentre molti risultati trimestrali sono in chiaroscuro. Cresce l’attesa anche per la conferenza stampa di Jerome Powell domani, al termine della riunione della Fed, quando molti mercati continentali, tra cui Milano, rimarranno chiusi per il Labor Day.

Europa in calo con il settore auto: Stellantis -10,1%.

Piazza Attività commerciale perde l’1,6% e scivola a 33.746 punti base, a causa delle forti vendite Stellantis (-10,1%). Le quattro ruote sono deboli anche nel resto del continente dopo i deludenti risultati trimestrali di tre pilastri del settore come Stellantis, Mercedes (-6,04%) e Volkswagen (-5,2%). Vendite e ricavi sono risultati inferiori alle attese, mentre i tassi elevati continuano a pesare sulla propensione all’acquisto dei consumatori e le aziende si preparano a immettere sul mercato nuovi modelli.

Così anche Francoforte lascia a terra l’1,08%. A lui va la maglia nera del giorno Madrid, -2,29%, tra incertezze politiche e banche in declino. BBVA perde il 6,65%, dopo aver rimesso nel mirino il Banco de Sabadell (+3,4%), che ha confermato le anticipazioni della stampa su un’offerta della banca basca.

Parigi rende lo 0,99%, Amsterdam 0,39%, mentre Londra è stabile e HSBC guadagna il 4,12% con i risultati trimestrali e dopo aver annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie e il ritiro a sorpresa del CEO Noel Quinn.

Il Pil dell’Eurozona cresce oltre le aspettative; inflazione stabile. Il costo del lavoro negli Stati Uniti è in aumento

Una bella sorpresa arriva oggi dall’eurozona: secondo l’ Stima flash Eurostat Il Pil è salito sopra le attese tra gennaio e marzo (+0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e +0,4% su base annua), dopo due trimestri consecutivi di calo. L’Italia fa meglio delle attese (+0,3% su base trimestrale) e anche il Germania ritrova la crescita (+0,2%).

L’inflazione ad aprile non sorprende e resta al 2,4%, limitato all’1% in Italia. In Francia rallenta invece (+2,2% ad aprile) ma meno del previsto

Dati che sembrano rafforzare l’ipotesi di a taglio dei tassi a giugno, anche se ciò che dirà domani il presidente della Fed pesa molto sull’umore degli investitori e delle banche centrali, al termine di una riunione dalla quale non si prevedono mosse sul costo del denaro. Il timore è che la forte economia americana porti Powell ad aspettarsi tassi più alti per un periodo più lungo, con il rischio che la Fed non allenti la stretta anche a settembre. Intanto oggi emerge che il costo del lavoro continua a salire negli Stati Uniti: l’indice che misura l’andamento dei salari dei lavoratori civili segna +1,2% nei tre mesi terminanti a marzo, contro l’1% previsto.

Volano anche io prezzi delle case, che ha toccato prezzi record a San Diego, Los Angeles, Washington e New York i prezzi hanno raggiunto livelli record. Anche in questo contesto e in attesa di Powell, i T-Bond sono nervosi e il decennale vede un rendimento in rialzo del 4,65%, tendenza che si fa sentire anche sui titoli tecnologici in vista dei risultati trimestrali di Amazon e Apple.

Dollaro in ripresa

Dopo la breve pausa di ieri, il dollaro rialza la testa e prosegue le negoziazioni contro le principali valute. In particolare, lo yen perde terreno, cedendo parte dei forti guadagni di ieri spinti dal sospetto intervento delle autorità giapponesi sul mercato valutario. Al momento il scambio sono più di 157

L’euro perde leggermente terreno nei confronti del biglietto verde, per un cross sotto 1,07.

Tra le materie prime, le vendite sono attualmente forti oro E argento e viaggia anche in rosso petrolio. Il Brent, con consegna a luglio, perde quasi l’1%, 86,40 dollari al barile; Il greggio del Texas, con consegna a giugno, è sceso dello 0,9% a 81,90 dollari al barile.

Piazza Affari, le banche sfidate

In Piazza degli Affari l’importante settore bancario chiude oggi senza un ordine particolare. Tra le migliori blue chip della giornata ci sono Bper +1,52%, Mps +1,25%, Pop di Sondrio +0,26%, Panca Bpm +0,32%. Dal lato opposto Unicredit perde l’1,4%.

In cima alla lista ci sono anche i titoli di risparmio gestito come Finecobank +1,65% e Banca Mediolanum +0,89%, favorito anche da uno studio della Barclays che ha alzato i target price sui propri titoli.

Ci sono anche punti salienti Registrati +1,28% e Campari +0,56%.

Il clima gela sul fondo del cestino Stellantis E Iveco -3,16%. È influenzato dal disturbo Ferrari -1,4%. Va giù Telecomunicazioni -1,41%, con il principale azionista Vivendi che appare pronto a uscire entro la fine dell’anno.

Si ritirano Saipem -2,26%, Leonardo -2,08%, nExi -2,04%.

Fuori dal canestro principale Lottomatica (+3,03%) festeggia i risultati dei primi tre mesi e la revisione delle stime dopo l’acquisizione di SKS365 a novembre.

Diffusione stabile

Il mercato secondario dei titoli di Stato è ancora calmo, dove il diffusione tra il decennale italiano e quello tedesco si attesta intorno ai 132 punti base. In prossimità della chiusura, il rendimento del BTP è indicato al 3,87%, contro il 2,56% del Bund.

 
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