Un incendio di probabile origine colposa è attualmente in corso nella zona centrale del Parco Nazionale della Val Grande, sopra l’Alpe Busarasca che comprende un’area di faggeta. Alcuni cittadini hanno tempestivamente segnalato l’incendio ai gestori dell’Ente Parco e ciò ha consentito l’immediata mobilitazione delle squadre di emergenza, che sono rapidamente entrate in azione per spegnere le fiamme e limitare i danni all’ambiente naturale. Al lavoro i Vigili del Fuoco, i Carabinieri Forestali, i volontari dell’AIB (Antincendi Boschivi) e la Protezione Civile. In un mondo dove i cambiamenti climatici creano situazioni che possono aggravare notevolmente situazioni come queste con straordinaria aridità – commenta il presidente del Parco Luigi Spsadone -, almeno da quel punto di vista la situazione in questo periodo di intense precipitazioni
è favorevole ad una soluzione tempestiva e positiva del problema grazie soprattutto alle forze in campo. Ma chiediamoci cosa sarebbe potuto succedere in condizioni di asciutto o di vento forte. Dalle prime valutazioni sembra che l’azione scatenante sia stata provocata dall’uomo e quindi quanto meno di natura colposa. La Val Grande è un’area di estremo valore naturalistico e fragile, dobbiamo lavorare tutti per rispettarla. Le regole sono fatte per evitare situazioni pericolose per le persone e gli animali e difendere il valore che il Parco preserva. Il Parco Nazionale della Val Grande, da sempre impegnato nella sensibilizzazione dei fruitori dell’area, coglie l’occasione per ricordare che la legge vieta espressamente l’accensione di fuochi liberi sul territorio dell’area protetta, anche in assenza di eventi legati alla siccità. divieti. Il comportamento degli utenti della montagna deve rispettare regole e buone pratiche per evitare inutili pericoli.
