DOMANDA ATTUALE, POSSIBILE CRESCITA DEI PREZZI – RisoItaliano – .

DOMANDA ATTUALE, POSSIBILE CRESCITA DEI PREZZI – RisoItaliano – .
DOMANDA ATTUALE, POSSIBILE CRESCITA DEI PREZZI – RisoItaliano – .

Come accaduto venerdì (leggi l’ultima analisi), la domanda sembra essere più interessata all’acquisto nelle sessioni di inizio settimana, nonostante il intenso periodo festivo. I listini piemontesi restano invariati ma il maggiore interesse da parte delle riserie sembra destinato a portare nel prossimo futuro a una crescita dei prezzi, anche a causa di un’offerta poco propositiva.

POSSIBILE CRESCITA A LUNGO DA PARBOILED

In particolare sono le A parboiled lunghe che, dopo un periodo di contrazione dei prezzi, sembrano essere più interessanti per le riserie. Nelle trading room si è parlato nuovamente di valutazioni superiori a €45/q lordi oggi in listino. Quanto affermato negli ultimi mesi non cambia, le disponibilità cedibili e attese sono abbondanti, ma i prezzi raggiunti dopo i recenti ribassi hanno stimolato gli acquirenti anche in relazione all’andamento del mercato lungo B. Questi risi vengono in parte commercializzati nel segmento parboiled una volta lavorati ma oggi sono meno competitivi a livello economico, lasciando uno spazio crescente alla lunga A. Un po’ più stagnante il mercato dei grani più pregiati, non quotati nel listino piemontese listini ma stabili intorno ai 50 €/q lordi espressi altrove.

Il mercato lungo B è ancora in ottima forma sulla base dei 55 €/q lordi di listino. Permane, al contrario, la bassa domanda di tondo, ormai generalizzata a tutti i settori. A questi prezzi anche i risicoltori non sembrano intenzionati a vendere, con il risultato che gli scambi sono molto limitati con la comparsa della dicitura nominale per tutte le voci del listino vercellese, tranne il Selenio. Questo riso continua ad avere un mercato leggermente più ampio a causa della carenza di disponibilità attuale e prevista. Stabili i gruppi S. Andrea e Baldo, aderenti ai prezzi ufficiali, con poche compravendite per merce poco vendibile. Cresce la domanda nel mercato del risotto, soprattutto per i rom e gruppi simili del Carnaroli. I primi del listino vengono scambiati a 55 €/q lordi, come il gruppo Arborio per il quale lotti con qualità di prodotto ottimale (rari) riescono ad ottenere 57 €/q lordi.

PREZZI ALTI A CUN CONSUMO

Quelli simili stanno registrando un crescente interesse da parte degli acquirenti, ma rimangono alle valutazioni poco gratificanti viste di recente, tra 50 e 52 €/q lordi. I pochi lotti di Classico riescono anche a ottenere qualcosa in più rispetto ai 60€/q lordi ufficiali, ma ormai è un mercato di nicchia, vista la disponibilità e gli acquirenti interessati. Tornando a prodotti simili, il prezzo odierno è il risultato di un posizionamento lento ormai da oltre un anno, abbinato ad un raccolto abbondante per il segmento. Approfondiamo l’argomento con Stefano Pezzoni, vicepresidente della Granaria Milano.

«L’aumento dei prezzi sugli scaffali, avvenuto lo scorso anno, per il riso da risotto non si è mai realmente attenuato. Ciò ha allontanato i consumatori dai risi più costosi, abituandoli anche a utilizzare chicchi meno pregiati per il risotto per far fronte all’inflazione. Per Carnaroli ciò si aggiungeva ad una produzione maggiore del solito. C’è da considerare che sebbene la materia prima sia diminuita di costo, questo non vale per tutte le altre spese che le riserie devono affrontare, ma è mancato anche il coraggio di riportare i listini».

«BASMATI IL RISO PIÙ VENDUTO AL SUPERMERCATO»

«In generale – prosegue Pezzoni -, le industrie continuano a ritirare prodotto in modo consistente, mantenendo equilibrio negli acquisti e sul mercato e dovendo fare i conti con un consumo per lo più contratto di riso italiano. I risi più penalizzati nel listino sono quelli dove si è prodotto di più nell’ultima campagna.

Per le “indicas” l’interesse maggiore è derivato dai ritardi nell’arrivo delle merci estere, a causa delle note difficoltà sulle principali rotte commerciali. Questi hanno creato una domanda crescente da tutta Europa, che ha stimolato le riserie ad acquistare, anche in futuro, come dimostrano accordi a lungo termine. Inoltre i consumi sono sempre più interessati a questa tipologia di riso, più semplice da utilizzare. Anche in Italia, nella Grande Distribuzione Organizzata, i consumatori cercano soprattutto il Basmati, un riso sicuramente diverso dalla nostra B lunga ma che denota una domanda al dettaglio più simile a questo settore che al riso da risotto».

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