H-Farm, via libera all’Opa ma il cda rifiuta il prezzo – .

H-Farm, via libera all’Opa ma il cda rifiuta il prezzo – .
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Si aprirà il 6 maggio e si concluderà il 4 giugno l’OPA su H-Farm, promossa dai soci E-Farm e Cgn Futuro, con l’obiettivo di far sì che l’azienda di Roncade, nata come incubatore di startup nel 2005 e oggi integralmente riconvertita al business dell’istruzione superiore. Tuttavia, nella riunione di lunedì, il consiglio di amministrazione ha valutato “incongruo” il prezzo di 0,15 euro per azione dell’offerta pubblica di acquisto. «In linea con il parere dell’amministratore indipendente, il consiglio di amministrazione ritiene il corrispettivo offerto non congruo dal punto di vista economico», si legge nel documento presentato il 29 aprile.

«La mia opinione è che il prezzo offerto sia congruo», spiega Riccardo Donadon, fondatore del trattore rosso, «l’offerta pubblica di acquisto era obbligatoria e ora sarà il mercato a valutarla». Si sottolinea che il prezzo di 0,15 euro riconosce un premio del 33 per cento rispetto alla data di chiusura del 22 febbraio 2024, ultimo giorno di Borsa aperta prima dell’inizio dell’OPA obbligatoria, ma uno sconto del 4 per cento rispetto al 26 aprile e al 22 % rispetto al prezzo ufficiale ponderato degli ultimi 12 mesi. Secondo fonti di mercato, il prezzo sarebbe ancora in linea con il sentiment del mercato sul titolo, che si è leggermente ripreso dopo l’annuncio dell’OPA a gennaio.

Riccardo Donadon, fondatore di H-Farm e amministratore unico di E-Farm, e Giancarlo Broggian, fondatore di Cgn Futuro e socio di H-Farm, detengono insieme già circa il 50 per cento del capitale e a fine febbraio hanno siglato un accordo quadro normativo e ha lanciato l’OPA, fissando un prezzo iniziale di 0,12 euro per azione, poi portato a 0,15 euro. Donadon e Broggian, promotori dell’Opa e membri del consiglio di amministrazione, se ne sono andati durante la discussione sul prezzo in consiglio di amministrazione. Il voto contrario degli altri amministratori, secondo fonti finanziarie, potrebbe essere frutto di cautela e di voglia di dire al mercato che la società vale più di 0,15 euro per azione.

Dal 6 maggio i soci avranno 22 giorni per decidere se portare le proprie quote in adesione. In caso di successo dell’operazione, che mira a ottenere l’intero capitale, le azioni verranno pagate l’11 giugno. Il conto verrà pagato attingendo alle risorse di Cgn Futuro anche se le quote, secondo l’accordo quadro, saranno attribuite a E-Farm. «La quotazione è stata un’esperienza utile, ci ha dato forma e regole, ma il mercato fatica a comprendere questo linguaggio», ha spiegato Donadon. Ma l’imprenditore assicura che non abbandonerà la missione. «Acquisiremo nuovi spazi con l’obiettivo di aumentare i posti letto», aggiunge il fondatore, «vogliamo costruire una piccola città». La scelta del delisting è stata fatta per consentire ad H-Farm «di perseguire le proprie attività in modo più efficiente e redditizio e di esprimere appieno il proprio valore intrinseco, che oggi non trova piena espressione nel valore sul mercato di riferimento». Del resto l’amministratore delegato Donadon lo aveva detto: «Il nostro è un modello di business molto complesso, difficile da spiegare in Borsa».

 
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