Una giornata di impazienza | Mangalibri dal 2005, mai a dieta

Una giornata di impazienza | Mangalibri dal 2005, mai a dieta
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«Domani alle sei a casa tua.» È l’invito che Mira rivolge all’amico, mandandolo nello sconforto. Così la mattina seguente, scosso e inquieto, esce di casa nel tentativo di riempire al meglio le poche ore che lo separano da quell’incontro. Sale sull’autobus, entra in un bar a prendere un caffè, va a trovare Enrico, il suo migliore amico, anche lui coinvolto sentimentalmente con Mira; qui scopre che la ragazza ha appena chiamato Enrico per incontrarlo alla stessa ora, probabilmente per depistarlo. Poi si reca dal sarto, dove scopre che Walter, forse l’unico uomo verso il quale Mira prova davvero qualcosa di certo e definitivo, è appena uscito di prigione e potrebbe quindi riapparire e portarla via a entrambi. Durante queste poche ore, il ragazzo ha tempo di ripercorrere il passato di Mira, il modo in cui passa da un uomo all’altro senza mai svanire e senza fornire certezze a nessuno. Finalmente torna a casa e aspetta; Mira lo raggiunge, lo trascina in un vortice sensuale a metà tra piacere e repulsione, poi gli chiede di accompagnarla a casa, presenta i suoi genitori all’amico e, completamente vestito, lo lascia lì per salire su un’auto e sparire nella notte. Il giovane, convinto che Mira passi la serata in una discoteca, corre al Circolo Nautico per una mano di baccarat, per racimolare qualche soldo per la serata, e poi va al Night Owl, a tracannare litri di Pernod, con il speranza offuscata di ritrovare Mira…

In un simile alternarsi di azioni allineate con senso logico ma senza la dovuta conseguenza, Raffaele La Capria, uno dei maggiori esponenti della letteratura italiana del Novecento, noto soprattutto per il suo Ferito a morta (1961), ci trascina in un mondo post -guerra e postadolescenza di attesa impaziente: l’attesa di una donna, il desiderio di essere colmati, il senso di completezza. Sullo sfondo di un dopoguerra a metà tra il divertente e il convenzionale, ci mostra il conflitto che muove il suo protagonista nelle poche ore che lo separano dall’incontro con l’oggetto dei suoi desideri, le riflessioni sull’amicizia con Enrico , di cui non vorrebbe distruggere le fondamenta, e cerca sostegno nel carattere forse sfuggente e poco incline al rischio dell’amico, che sublima le sue aspirazioni in politica, ma gli offre anche un modo nuovo e più consapevole di avvicinarsi alla realtà. L’irraggiungibilità di Mira non è una qualità intrinseca della ragazza, ma una mancanza del protagonista, il quale, in quanto individuo incompleto, non ha la capacità di tenerla stretta anche quando la tiene tra le braccia. Attraverso un romanzo che è anche un flusso di coscienza, un’alternanza di pensieri e azioni, La Capria ci invita, attraverso la metafora dell’attesa che qualcosa si realizzi, a riflettere sulla completezza, su quella scissione tra convenzione borghese e autenticità che impedisce di godere appieno dell’amore e della passione, nel tentativo estremo di essere un “uomo” e non solo un “personaggio”.

 
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