“Così fermiamo le fughe fuori regione” – .

“Così fermiamo le fughe fuori regione” – .
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Liguria. Un’iniezione complessiva da 21,5 milioni di euro alle strutture private accreditate per riportare in Liguria almeno una parte dei pazienti che si recano ad operarsi fuori regione. Dopo diagnostica per immagini e il chirurgia cardiaca la Regione è pronta a varare il pacchetto più corposo, quello dei servizi di ortopedia chirurgica: “Domani andrà alla corsa – annuncia il presidente Giovanni Toti nel corso del punto stampa settimanale Giovanni Toti -. Con più di 25 milioni di euro Fra bilancio nella pancia delle aziende e delle risorse aggiuntive, è forse l’aspetto più forte di questa politica di incremento della performance”.

Più in dettaglio, ai 7,1 milioni già approvati lo scorso anno per l’acquisto di servizi da privati ​​vengono aggiunti 14,4 milioni (oltre il 200%) del piano straordinario che la Regione finanzierà di fatto con le nuove risorse derivanti dalla ripartizione del fondo sanitario nazionale. Oltre a questi soldi, le aziende del servizio sanitario regionale avranno a disposizione altri 10,7 milioni di euro. “L’obiettivo – spiega il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi – è arrivare a 90-100 milioni di produzione totale“.

L’ortopedia, in particolare la protesi, è una delle specialità che incide maggiormente mobilità passivaquesto è il delta che la Regione si trova a dover sborsare per i pazienti che vanno a curarsi fuori dalla Liguria. Secondo i dati Alisa, su un fabbisogno complessivo di circa 125 milioni, IL fugge valevano ca 50 milioni nel 2021hanno quasi raggiunto la quota 65 milioni nel 2022 e sono leggermente diminuiti nel 2023. Il piano della Giunta Toti punta ad ottenere un calo della mobilità passiva dell’11% nel 2024 (rispetto al 2021) grazie a a Aumento della produzione del 26%. garantiti da strutture pubbliche e private.

È vero che il governatore Toti aveva teorizzato ileliminazione della mobilità passiva“e arrivare a zero è l’obiettivo a cui puntiamo tutti – spiega l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – ma ce ne sarà sempre uno mobilità passiva fisiologica. L’inversione di tendenza è un segnale di progressivo cambiamento. L’unica strada è affidarsi al privato accreditato, capace di assumere i professionisti che prima erano nel pubblico e sono passati al privato, trascinando con sé i pazienti per un effetto osmotico. L’unico modo per invertire l’osmosi è cercare di attrarre professionisti che possano riportare in Liguria l’ortopedia protesica”.

Ragionando così Gratarola aveva già dichiarato per il chirurgia cardiacasu cui la Regione ha investito altri 3,8 milioni per un bando che, contando anche le risorse già disponibili nel piano ordinario, vale circa 18 milioni di euro all’anno per quattro anni. Si sta costituendo in questi giorni la commissione incaricata di valutare le manifestazioni di interesse, anche se in realtà ha risposto una sola persona, Iclas di Rapallo. In Liguria in realtà non esistono liste d’attesa per questa specialità, ma la mobilità passiva nel 2022 ha raggiunto i 5,6 milioni: anche in questo caso si spera di arginare la fugge convincere i professionisti a ritornare “in patria” a fronte di una maggiore disponibilità economica.

Intanto anche la Liguria incassa il sul viso del governosulla norma – contestata – che consentiva alle aziende pubbliche di farlo acquistare i servizi forniti dai tuoi medici nell’ambito del regime intramoenia per ridurre le liste di attesa. Misure che, come anticipato, saranno contenute in un decreto di prossima approvazione. “Abbiamo avuto ragione a decidere di non modificare la nostra leggeandando in contenzioso, visto che il governo sta andando nella direzione che la Liguria ha già tracciato”, commenta Toti.

 
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