A Gemona del Friuli è stato commemorato il 48° anniversario del terremoto – .

A Gemona del Friuli è stato commemorato il 48° anniversario del terremoto – .
A Gemona del Friuli è stato commemorato il 48° anniversario del terremoto – .

Gemona del Friuli – La tragedia del terremoto del Friuli del 1976 segnò profondamente la storia della nostra regione, cambiando per sempre il volto e la vita di questa terra, dei suoi paesi e delle sue comunità.

Dalle macerie, però, questo popolo forte e determinato è riuscito a risorgere con ineguagliabile dignità, e a dare un esempio di concretezza, fiducia e straordinaria generosità.

Oggi parlare di “modello Friuli” significa parlare di qualcosa che si può realizzare anche quando tutto sembra perduto e tutto devastato.

Sono alcuni dei concetti espressi dal governatore del Friuli Venezia Giulia che nella serata di lunedì 6 maggio ha preso parte ai festeggiamenti organizzati a Gemona del Friuli per onorare la memoria di coloro che, la sera del 6 maggio 1976, perirono a seguito di il devastante terremoto e per ricordare l’importante opera di ricostruzione che ha permesso al popolo friulano di rinascere.

Dopo essersi riuniti sotto la loggia comunale, i partecipanti hanno raggiunto la cattedrale di Santa Maria Assunta dove hanno preso parte alla messa solenne, officiata da monsignor Valentino Costante, con il saluto del nuovo arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba.

Al termine del rito, 400 campane hanno suonato in successione dalla vicina torre del castello, per ricordare ogni persona morta quella sera nel comune friulano.

Successivamente, autorità e cittadini hanno formato un corteo e hanno raggiunto il cimitero comunale dove è stata deposta una corona in ricordo di tutte le vittime del terremoto.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia ha ricordato come da un’esperienza così dolorosa sia nata una delle organizzazioni di volontariato più generose e radicate del nostro tempo: la Protezione Civile, che nella nostra regione ha raggiunto livelli di professionalità e capacità di operare tempestivi tra i più alti e con grande efficacia nei teatri d’emergenza sia in Italia che all’estero.

Il percorso tecnico e organizzativo che ha portato in poco più di 15 anni alla ricostruzione dei territori devastati dal sisma, oggi aiuta chi deve affrontare situazioni di emergenza.

48 anni dopo – è stato sottolineato – il ricordo dell’immane tragedia e la ricostruzione fanno parte della coscienza collettiva dei friulani, giovani compresi. Grazie a quell’esempio, le nuove generazioni possono diventare protagoniste del loro futuro, forti di un modello che ha fatto dell’operosità e dell’identità valori profondi in cui riconoscersi quotidianamente.

 
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