agli arresti domiciliari per corruzione – .

agli arresti domiciliari per corruzione – .
agli arresti domiciliari per corruzione – .

La Guardia di Finanza ha arrestato Giovanni Toti per corruzione. Toti, agli arresti domiciliari, è accusato dalla Procura di Genova di corruzione ambientale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e promesse elettorali.

Nell’operazione in corso, un vero e proprio terremoto giudiziario che colpisce la maggioranza di centrodestra che guida la Liguria dal 2016, altri due big sono indagati per corruzione: l’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato e direttore generale dell’Autorità Portuale la multiutility Iren, e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, ex presidente delle società calcio Genoa e Livorno, che avrebbero ottenuto il rinnovo delle concessioni portuali in cambio del finanziamento di fondazioni e comitati politici che hanno sostenuto Toti negli ultimi anni.

Un’ulteriore parte delle accuse di corruzione riguarda finanziamenti e favori scambiati con Esselunga, altro grande sostenitore del centrodestra ligure, che proprio con l’avvento dei consigli guidati da Toti aprì i suoi primi punti vendita in Liguria, ponendo fine allo storico dominio della Coop.

Un secondo filone di indagini solleva lo spettro del voto mafioso sulla Liguria. C’è infatti un’ulteriore parte di questa indagine che si concentra su pacchetti di voti che spiegherebbero il boom elettorale del partito fondato da Toti, Cambiamo, che alle elezioni regionali del 2020 aveva ottenuto lo straordinario risultato del 22% (surclassando i partiti della sua propria maggioranza molto più radicata a livello nazionale, come Lega, 17%, Fratelli d’Italia, 10%, Forza Italia, 5,7%). Secondo gli inquirenti, dietro quell’exploit ci sarebbero pacchetti di voti garantiti da persone vicine ai clan mafiosi nisseni originari di Riesi, confluiti nel boom di preferenze registrato da diversi candidati Totò.

In questo senso il braccio destro di Toti, Matteo Cozzani, suo capo di gabinetto ed ex sindaco di Porto Venere, è indagato per promesse elettorali aggravate dal metodo mafioso, mentre Toti è indagato per il solo reato di promesse elettorali. Cozzani è indagato per corruzione in un ulteriore filone di indagine, aperto dalla Procura della Spezia, insieme ad alcuni imprenditori che, in cambio di vantaggi, mettevano a disposizione soggiorni di lusso a persone dell’entourage di Toti.

 
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