fermare la distruzione del Lago di Vico – .

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Vittoria in tribunale per ClienteTerra e Lipu: sentenza rivoluzionaria

[7 Maggio 2024]

Dopo che il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso per la tutela del Lago di Vico, ClientEarth e Lipu parlano di «Una sentenza rivoluzionaria per l’Italia, ma che potrebbe avere risvolti importanti per le future cause sulla biodiversità in Europa».

Il Consiglio di Stato, infatti, ha ordinato alla Regione Lazio di agire immediatamente per “contrastare” la distruzione di un habitat protetto e ha concesso alla Regione guidata dal Diritto 6 mesi per adottare le misure necessarie per salvare gli habitat protetti del lago.

ClientEarth e Lipu ricordano che «Si tratta del terzo atto di una serie di ricorsi presentati dalle ONG: con quest’ultimo il Consiglio di Stato, con sentenza definitiva e non più impugnabile, ha ritenuto la Regione Lazio in palese violazione dei propri obblighi di legge salvaguardare il Lago di Vico – sito naturale protetto e fonte di acqua potabile – dal pericoloso inquinamento causato dalla coltivazione intensiva di nocciole effettuata nella zona. La Corte aveva già condannato le autorità dopo che i residenti della zona erano rimasti privati ​​dell’acqua potabile a causa dello stesso inquinamento. L’accumulo nel lago dei fertilizzanti utilizzati nella coltivazione intensiva del nocciolo ha favorito la proliferazione delle alghe rosse, e creato un ambiente dannoso sia per la natura che per gli abitanti, avendo reso non potabile l’acqua – normalmente bevuta nelle vicine Ronciglione e Caprarola. La Corte ha riconosciuto che le autorità erano a conoscenza di questo problema da molto tempo, ma non erano intervenute”.

Negli ultimi 50 anni la produzione di nocciole è aumentata in tutto il territorio laziale. Dal 2018, il Gruppo Ferrero (noto per la produzione di cioccolato e prodotti dolciari come la Nutella) ha investito molto nella regione per aumentare la propria produttività, diventando il principale acquirente del prodotto a base di noci del Lazio.

Le attività agricole intensive hanno portato ad un aumento dell’uso di fertilizzanti e pesticidi, che confluiscono nel lago, incidendo sulla qualità delle acque e deteriorandone l’habitat. Un eccesso di nutrienti nel lago può innescare un processo noto come eutrofizzazione, che porta alla crescita massiccia di alghe. Le alghe risucchiano tutto l’ossigeno dall’acqua, soffocando di fatto la vita nel lago.

Nel Lago di Vico proliferano le alghe rosse che, oltre a togliere ossigeno al lago, rilasciano sostanze chimiche cancerogene e tossiche non eliminabili naturalmente. Le tossine sono dannose per l’ambiente e la salute umana e, se ingerite, possono causare malattie nell’uomo.

L’acqua del lago, normalmente utilizzata per l’approvvigionamento di acqua potabile, è stata quindi classificata dalla pubblica amministrazione come non potabile.

Le autorità non hanno individuato una fonte alternativa di acqua potabile per gli abitanti di Ronciglione e Caprarola. I residenti quindi continuano a ricevere l’acqua nelle proprie case, ma non possono consumarla direttamente.

Gli impatti ambientali e sanitari della coltivazione intensiva del noccioleto non rappresentano un caso isolato e limitato al Lago di Vico, ma diffuso in tutta la regione. Anche il Lago di Bolsena, il più grande lago vulcanico d’Europa e una popolare destinazione turistica, soffre di inquinamento agricolo, che ha iniziato a degradare l’ambiente e la qualità dell’acqua.

Nel giugno 2022 ClientEarth e Lipu avevano inviato lettere di costituzione in mora alle pubbliche amministrazioni della Regione Lazio e dei Comuni di Ronciglione e Caprarola, nonché agli enti gestori del servizio idrico, chiedendo il rispetto degli obblighi comunitari e nazionali. Le associazioni ambientaliste avevano ricevuto risposta dalla Regione Lazio per violazioni della Direttiva Habitat e dall’Asl per mancato rispetto della Direttiva Acqua Potabile. Tuttavia, ClientEarth e Lipu-BirdLife Italia avevano ritenuto queste risposte insoddisfacenti. La Regione Lazio, autorità competente per l’applicazione della Direttiva UE sui nitrati, non aveva risposto alla lettera della ONG, mentre le preoccupazioni del gruppo sulla qualità dell’acqua potabile erano state ignorate sia dai Comuni che dai gestori del servizio idrico.

A seguito di queste risposte insoddisfacenti, i gruppi ambientalisti hanno portato le autorità in tribunale nell’ottobre 2022. Nel febbraio 2023, il TAR del Lazio si è pronunciato a favore delle organizzazioni, ordinando alle autorità di conformarsi alla direttiva sui nitrati. A seguito della sentenza, le autorità hanno avviato il processo di creazione di una zona vulnerabile ai nitrati nell’area. Allo stesso tempo, però, il TAR ha respinto l’azione legale delle associazioni ambientaliste contro il mancato rispetto da parte delle autorità della direttiva sull’acqua potabile e della direttiva UE sugli habitat.

Nel maggio 2023 ClientEarth e Lipu, rappresentate dallo studio legale Ambientalex, hanno presentato due distinti ricorsi contro le sentenze negative del tribunale. L’udienza finale si è tenuta a settembre. Nel mese di ottobre, il Consiglio di Stato ha stabilito che le autorità non avevano rispettato la direttiva sull’acqua potabile. La sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto oggi in via definitiva la continua violazione della Direttiva Habitat da parte delle autorità.

Secondo Francesco Maletto, legale di ClientEarth, «Questa frase chiarisce una volta per tutte: protetto significa protetto. Le autorità non possono restare a guardare e permettere che l’agricoltura intensiva degradi irreversibilmente questo importante territorio. La Corte è andata oltre rispetto al passato, chiedendo non solo alle autorità di porre fine a comportamenti dannosi, ma anche di invertirli. Si tratta di una svolta per la legge sulla biodiversità in Italia”.

Giorgia Gaibani, responsabile Natura 2000 e Tutela del territorio della Lipu, sottolinea che «Il mancato rispetto della Direttiva Habitat, ha dichiarato, sta causando la distruzione dei fragili habitat del lago, compresi i terreni necessari alla coltivazione delle pregiate nocciole italiane. Questo modo insostenibile di coltivare comprometterà la capacità della natura di provvedere alle comunità locali negli anni a venire, come ha sempre fatto”.

ClientEarth e Lipu aggiungono che «Il Lago di Vico non è solo un bellissimo lago, ma un perfetto esempio di come uomo e natura siano interdipendenti. Gli habitat protetti vengono distrutti e interi paesi vengono privati ​​dell’acqua potabile senza alternative chiare. Le autorità devono ora dare seguito alla sentenza del tribunale e agire immediatamente per rimediare ai danni causati al lago dalla prolungata negligenza delle autorità”.

Oltre a questa recente sentenza del Consiglio di Stato, ClientEarth e Lipu hanno già contestato con successo in tribunale la mancata adozione da parte delle autorità – e, in particolare, della Regione Lazio – di misure efficaci per risolvere l’emergenza acqua potabile. acque e ridurre i livelli di nitrati nocivi, come richiesto dalla legislazione sia europea che nazionale. Alla Regione Lazio è stato ordinato di creare una zona vulnerabile ai nitrati e di adottare misure per ripulire le acque

 
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