Paola Turci, l’incidente choc e le operazioni che le salvarono l’occhio destro / “Mi facevo chiamare vetraia” – .

Paola Turci, l’incidente choc e le operazioni che le salvarono l’occhio destro / “Mi facevo chiamare vetraia” – .
Paola Turci, l’incidente choc e le operazioni che le salvarono l’occhio destro / “Mi facevo chiamare vetraia” – .

Il passato sconvolgente di Paola Turci tra incidente e operazioni: “Per due anni mi è uscito il vetro dalla faccia”

Per alcuni anni della sua vita, Paola Turci si ritrovò intrappolata in un incubo. Dopo un grave incidente stradaleLa vita quotidiana della cantante, infatti, è stata stravolta, in seguito a tredici operazioni rese necessarie per salvarle l’occhio destro. “Il vetro mi è uscito dalla faccia per due anni”ha detto il cantante qualche tempo fa in un’intervista a Barbara D’Urso, nel corso di Domenica Live. “Mi definivo il vetraio. Ho subito tredici operazioni: 12 solo all’occhio, una alla guancia., la storia scioccante dell’artista. Paola Turci ha corso un rischio davvero grosso a causa di una distrazione quasi fatale.

“Quel giorno avevo chiamato tutti. Ero al telefono ma squillava spesso. Ho guardato per un attimo la presa del telefono. Il mio autista ha gridato: attenzione! […] L’auto si è ribaltata. Sentivo tutto il viso aprirsi come quando l’acqua ti colpisce il viso sotto la doccia, sentivi gli schizzi di sangue sul viso. Mi sono subito detto: calmati. Sentire il viso aperto e il sangue era surreale”, il famoso artista si ricorda ancora scosso.

Paola Turci e i momenti terribili dell’incidente: “Così ho imparato ad accettare le mie cicatrici”

La questione dell’incidente e delle conseguenti operazioni rappresenta per noi una nota dolente Paola Turci, che però non si è mai trattenuto dal ripercorrere quel drammatico episodio. Un episodio che le ha causato non pochi problemi, anche con se stessa. Non è stato facile, infatti, guardarsi allo specchio e accettare le cicatrici sul proprio viso.

Avevo mille scrupoli, soprattutto con gli uomini. Pensavo di sbagliarmi, che dovevo essere più dolce altrimenti li avrei spaventati. Ma lo sono sempre stato. Se l’uomo si spaventa, il problema è suo, non mio. La chiave è stata la mia intolleranza nel nascondermi dopo l’incidente, fingendo di non farlo. A un certo punto mi sono arreso, ho imparato ad accettare me stesso e le mie cicatrici”. ha confidato in una toccante intervista rilasciata a La Stampa, riferendosi ai momenti terribili dell’incidente che la coinvolse nel 1993.

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