attacco cardiaco fatale – .

MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) – Una crisi cardiaca. L’autopsia fornisce le prime indicazioni sulla morte improvvisa di Diego Rulli, 53 anni, originario di San Ambrogio di…

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MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) – Uno crisi cardiaca. L’autopsia fornisce le prime indicazioni sulla morte inaspettata Di Diego Rulli, 53 anni, originario di San Ambrogio di Torino e residente a Motta di Livenza. L’uomo era stato sottoposto ad un intervento chirurgico non invasivo alla spalla presso l’ospedale San Vito al Tagliamento, con anestesia locale, per risolvere un conflitto subacromiale. Poche ore dopo l’operazione, avvenuta il 24 aprile, è stato ritrovato senza vita: inutile ogni tentativo di soccorso da parte del personale medico e infermieristico dell’ospedale. Là La Procura di Pordenone ha aperto un fascicolo di indagine verificare se la morte possa essere attribuibile a negligenza medica. Ieri mattina è stata eseguita l’autopsia.

L’AUTOPSIA
Il sostituto procuratore Monica Carraturo si è avvalso di due consulenti: il medico legale Antonello Cirnelli e l’anestesista Carlo Sorbara. Come atto di garanzia ti sei iscritto nel registro dell’ sono stati indagati l’ortopedico che ha eseguito l’intervento e l’anestesista che era al suo fianco, che a sua volta si è affidato a consulenti, nonché alla famiglia Rulli, tutelata dal medico legale Anna Mion di Padova. I due medici diOspedale San Vito al Tagliamento si sono invece affidati al primario anestesista Tommaso Pellis e al medico legale Giovanni Del Ben. La Procura ha chiesto di accertare le cause della morte, cioè se ci siano state omissioni nel lavoro preparatorio del paziente prima dell’intervento e se siano state seguite le linee guida. Dai primi accertamenti è emerso che Diego Rulli è morto a causa di un infarto. Ulteriori accertamenti medico-legali, che verranno effettuati in laboratorio, dovranno stabilire se fosse prevedibile o meno. Se sì, bisognerà anche stabilire se la morte avrebbe potuto essere evitata.
IL DRAMMA
Rulli era stato sottoposto a un intervento chirurgico per riparare il tessuto danneggiato della cuffia dei rotatori. Si tratta di un intervento di routine, non invasivo, che viene eseguito in anestesia locale. Era stato preceduto da tutta una serie di esami che non avevano evidenziato alcun problema. Una volta terminato l’intervento, il paziente è stato portato in reparto. Stava bene. Nessun segnale che possa far suonare un campanello d’allarme. A San Giovanni di Motta, suo paese d’adozione, lascia nel dolore la compagna Federica e le figlie Sara e Alessia. Era autotrasportatore per la Friul Intagli di Prata. Già oggi la Procura potrebbe rilasciare l’autorizzazione che consentirà alla famiglia di celebrare i funerali.

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Il Gazzettino

 
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