Carlo Ancelotti vince ancora e scrive un nuovo capitolo della storia – .

Carlo Ancelotti vince ancora e scrive un nuovo capitolo della storia – .
Carlo Ancelotti vince ancora e scrive un nuovo capitolo della storia – .

Con la vittoria casalinga a Bernabeu sulla successiva sconfitta di Cadice e Barcellona a Girona, il Real Madrid ieri è diventato campione di Spagna per la 36esima volta e questo lo ha permesso anche al suo allenatore Carlo Ancelottidi scrivere una nuova pagina di storia con l’aggiunta del secondo scudetto vinto con la stessa squadra, cosa che non era mai riuscito a fare in precedenza pur avendo allenato tra gli altri Milan, Juventus, Chelsea, Paris Saint Germain e Bayern Monk.

Se c’è una lacuna, forse, nella carriera dell’allenatore reggino è proprio il suo rendimento in campionato dove prima di ieri, dopo oltre 20 anni di carriera vedeva nel suo palmares “solo” 5 scudetti vinti, pur avendo quasi solo allenava squadre di grosso calibro. Inoltre possiamo considerare che questa, arrivata con quattro giornate di anticipo, è anche la più difficile tra quelle vinte, perché in questo caso i Blancos non sono partiti da una chiara posizione di favoritismo come è accaduto in passato alle altre squadre allenate di Carletto.

Andando a riassumere brevemente gli altri anni vincenti a livello di campionato, possiamo notare che:

IL Milano Il 2003-2004 veniva dalla Champions League vinta a Manchester (a cui si aggiungeva Kakà) e fu subito chiaro che l’ultima Juve di Lippi non sarebbe stata una degna rivale, mentre la Roma di Capello, pur guidata da Totti, non aveva l’organico stellare per Il Milan di Berlusconi che dominò quel campionato con il pugno di ferro e vinse entrambi gli scontri diretti contro i giallorossi.

Poi è arrivato il successo con il Chelsea 2009-2010 alla sua prima esperienza all’estero, dove però va detto che ha ereditato un gruppo che aveva già vinto anni di trofei e finali giocate (guidato da Cech, Terry, Lampard e Drogba) e che si è trovato a competere con la primo post del Manchester United Cristiano Ronaldo (sostituito solo dal Valencia). Alla fine, anche se per un solo punto, i Blues si sono dimostrati complessivamente superiori in quei 9 mesi.

È inutile soffermarsi troppo su questo Parigi Saint-Germain 2012-2013 che con l’arrivo di Ibrahimovic e Thiago Silva tra gli altri, portò a casa il primo di una lunga serie di titoli nazionali che dura ancora oggi, riscattando in parte l’inaspettato secondo posto della stagione precedente dove si ritrovò Ancelotti arrivato a metà stagione. di fronte alla sorpresa Montpellier che a fine anno finì incredibilmente davanti ai parigini.

Un discorso simile si potrebbe fare anche con il Bayern Monaco 2016-2017 che era quasi a metà dei suoi 11 anni di dominio nel campionato tedesco e che in quella stagione aveva la concorrenza non irresistibile del neopromosso Lipsia e del primo Borussia Dortmund di Tuchel. I colossi bavaresi sono stati troppo più forti e hanno regalato una quindicina di punti ai diretti avversari.

Finalmente il primo titolo della Liga vinto con Real Madrid nella stagione 2021-2022, pur meritevole, aveva l’asterisco per il fatto che era la prima stagione senza Lionel Messi nelle fila del Barclelona, ​​con tutto ciò che ciò comporta non dover avere a che fare con il mitico giocatore per 38 giorni Argentino, che forse ha tiranneggiato i campionati nazionali come mai prima d’ora.

Ma perché questo campionato è quello di maggior valore tra le sue 6 vittorie?

Perché il Barcellona, ​​che l’anno scorso vinse la Liga guidata dal gol di Lewandowski, quest’anno non ha subito grandi cambiamenti mentre il Real Madrid ha dovuto affrontare una lunga serie di problemi iniziati in estate con l’addio di Benzema direzione Arabia e seguito da una brutta serie di infortuni cronici per giocatori del calibro di Courtois, Militao e Alaba. Nonostante questo, l’ex allenatore del Parma si è rimboccato le maniche e ha costruito attorno al tris Bellingham, Rodrygo, Vinicio una squadra vivace, cinica e solida che non ha mai dato l’impressione di poter soccombere al sorprendente Girona di Michel o al Barcellona di Michel Xavi campione in carica.

Oltre a tutto questo, altri due aspetti da notare sono che il suo Real Madrid, con una squadra costantemente rinnovata durante tutto l’anno, ha subito solo 22 gol in 34 partite e che sotto la sua gestione, probabilmente ha visto la migliore versione della sua carriera e già giocatore leggendario come Toni Kroos.

Infine possiamo anche dire che questo Real Madrid è una squadra forte, di qualità ma distante nei valori dal Real che lo stesso Ancelotti ha allenato dal 2013 al 2015 (con diverse Ronaldo, Ramos, Balla, Benzema, Marcelo) o ciò da cui è stato successivamente ottenuto Zidane negli anni successivi. Eppure hanno appena vinto il loro secondo campionato negli ultimi 3 anni e sono a sole due partite da una nuova doppietta Campionato-Campioni che si è verificata solo 3 volte nella storia del club, di cui già una volta con “King Charles”.

Detto questo, probabilmente i campionati nazionali non sono quelli che meglio descrivono il percorso di Ancelotti da allenatore perché le 4 Champions League vinte finora tra Milan e Real Madrid sono troppo totalizzante, tuttavia l’aggiunta del sesto scudetto in la sua carriera (seconda al Real Madrid eguagliando Fabio Capello) serve a dare ancora più prestigio alla carriera di un allenatore che può benissimo essere considerato un serio candidato al miglior allenatore della storia.

 
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