«Criticità invariate. Un cambiamento urgente per tutelare il lavoro degli agenti” – .

«Le denunce restano inascoltate e la situazione è sempre critica, soprattutto per la carenza di personale e gli ambienti di lavoro insalubri» è questo in sintesi il parere espresso dalla delegazione del sindacato dei sindacati di polizia penitenziaria (USPP) guidata dal presidente Giuseppe Moretti arrivata in Sardegna per una tre giorni di incontri che lo ha visto visitare ieri la casa di lavoro di Isili e domani quella di Mamone per un focus anche sullo stato di quelle che dovrebbero essere strutture con un avanzato programma di risocializzazione.

«Dopo la clamorosa fuga di Marco Raduano, a Nuoro non sembra essere cambiato nulla», commenta Alessandro Cara, segretario regionale dell’USPP Sardegna (anche lui in delegazione), che aggiunge: «A Badu ‘e Carros bisognava rimettere in funzione il sistema di sicurezza dell’istituto passo con lo stanziamento di fondi adeguati, sicurezza che si basa esclusivamente sulla fama di quando l’istituto aveva il 50% di personale in più. Anche rispetto al muro di cinta si registrano inspiegabili ritardi nella messa in sicurezza dello stesso, che attualmente risulta inagibile”.

A causa della mancanza di personale, da alcune settimane l’esterno del carcere di Nuoro è pattugliato dall’esercito. Il presidente Moretti sottolinea che nell’organico manca un numero considerevole di soprintendenti e ispettori ma precisa che «anche tra gli agenti e gli assistenti il ​​numero delle unità previste dal DM 2017 è insufficiente anche perché inspiegabilmente comprendono anche le unità in servizio all’articolo 41bis distaccate nel Gom (gruppo operativo mobile)”, oggi è a rischio anche il piano ferie del personale. Se non c’è nulla da eccepire sul padiglione ristrutturato e sul nuovo padiglione, una criticità tra le altre è determinata dall’inadeguatezza strutturale del terzo settore dove il personale opera in un ambiente insalubre e con difficoltà nel mantenere la sicurezza ed il corretto controllo degli impianti. detenuti. “Urge rivederne l’utilizzo se non procedere alla chiusura perché non è dignitosa nemmeno per gli stessi detenuti”. L’Uspp redigerà un rapporto su quanto accertato al Dap e al sottosegretario Andrea Delmastro, con il sindacato pronto ad adottare iniziative anche di pubblica protesta di fronte alle stratificate criticità che gravano sulle spalle delle poche unità in servizio a Badu ‘e Carros non vengono affrontati. “Se non ci saranno interventi urgenti e rapidi – conclude Cara – all’interno dell’istituto potrebbe essere coinvolto anche l’esercito”.

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