Nessuna dichiarazione. Paolo Emilio Signoriniex presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e amministratore delegato (sospeso) di Iren, arrestato martedì scorso per corruzione nell’inchiesta che ha portato al terremoto della politica ligure e all’arresto (ai domiciliari) del governatore Giovanni Toti, nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip Paola Faggioni. L’interrogatorio è avvenuto nel carcere Marassi di Genova.
Signorini è diventato amministratore delegato e direttore generale di Iren nell’agosto 2023. Ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale dal 2016 al 2023. Domani sarà la volta del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, poi sarà la volta di Matteo Cozzani e dell’imprenditore Aldo Spinelli, questa volta in tribunale.
«Le carte richiedono una lettura attenta che in carcere non è possibile fare, abbiamo espresso la disponibilità a chiarire davanti alla Procura in un secondo momento», precisa Enrico Scopesi, legale di Signorini. “Sta abbastanza bene, crede di poter fornire una serie di spiegazioni. È relativamente tranquillo nonostante l’alluvione che lo ha travolto e il luogo in cui si trova” afferma il difensore che è sfuggito ai giornalisti e ha risposto solo al telefono.
«Signorini ritiene di poter fornire una serie di spiegazioni, ma in una situazione carceraria è difficile farlo. Confido che il problema della carcerazione possa essere risolto e affrontato. Ora la priorità è chiarire la misura cautelare, per farlo uscire da Marassi. Ha confermato la disponibilità a parlare eventualmente in un secondo momento», aggiunge Scopesi.
