”Subranni ha depistato le indagini sulla morte di Peppino” – .

Durante le indagini sulla morte di Peppino Impastato, ucciso il 9 maggio 1978, presentavano anomalie investigative “eclatanti, se non macroscopiche”. Così ha scritto il gip di Palermo Walter Turturici nel procedimento che ha visto l’archiviazione delle indagini a carico del generale dei Carabinieri Antonio Subranni (ora deceduto) accusato di favoreggiamento.

In questo giorno, in quella cascina dove avvenne il delitto 46 anni fa, abbiamo intervistato il fratello dell’attivista, politico e giornalista, Giovanni Impastatoe successivamente già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Beppe Lumia.
Entrambi hanno ricordato i depistaggi avvenuti all’epoca.

Per molto tempo si è cercato di far credere che a morire fosse stato un terrorista fatto saltare in aria mentre tentava di far saltare la ferrovia. Non è stato così.
Nel 2000 la Commissione Parlamentare Antimafia approvò all’unanimità una relazione in cui era scritto chiaramente quanto segue:

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Giuseppe Impastato sfidò la mafia in un territorio dove si era instaurato un sistema di rapporti tra segmenti dell’apparato statale e mafiosi molto potenti; un sistema di rapporti che in quegli anni si ritrovava anche in altri territori, finalizzati, spesso illusoriamente, alla cattura confidenziale di alcuni leader mafiosi, al contributo che tali rapporti potevano dare ad alcuni filoni di indagine o, comunque , ad una convivenza pacifica per il controllo pacifico dell’area”.
E non smettiamo di ricordare.

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