chi dalla sua “scuderia” non trotterella con lui per gli Europei… dovrebbe essere espulso – .

chi dalla sua “scuderia” non trotterella con lui per gli Europei… dovrebbe essere espulso – .
chi dalla sua “scuderia” non trotterella con lui per gli Europei… dovrebbe essere espulso – .

Solo, convalescente, ha tenuto la conferenza stampa, a porte chiuse, nella Sala delle Bandiere di Palazzo Zanca, annunciata ieri. Cateno De Luca non ha voluto accanto a sé nemmeno il sindaco Federico Basile, oggi a Messina, Quando Ha ribadito, senza nulla togliere alle dichiarazioni precedenti, che l’obiettivo principale in questo momento è che la sua lista Libertà raggiunga quel 4% alle elezioni europee di giugno, e per arrivarci è pronto a ‘tagliare teste’.

Chi c’è è lì, chi non c’è non c’è, andrà avanti senza alcuna esitazione, E per chi non c’è ce ne sarà un altro pronto a sostituire quell’assenza. Perché plasma i politici, preparati e pronti a scendere in campo al suo ‘squillo di tromba’.

Lo ha detto chiaramente: «Non accetto chi si imborghesisce, chi pensa che la campagna elettorale la debbano fare gli altri. Chi è stato designato per la politica si metta la maglia perché non c’è come dirigente. Li ho sollevati uno per uno e posso permettermi di decidere. Perché solo Cateno De Luca deve pagare il prezzo di una sconfitta? Ognuno si prende le proprie responsabilità.

Nella nostra scuderia abbiamo tanti uomini e donne bravi e talentuosi, pronti a scendere in campo. Ciò non significa che chi sta nelle istituzioni debba continuare ad esserci”.

GLI EUROPEI UNA SFIDA DA VINCERE

De Luca ha spiegato: “Abbiamo lanciato questa sfida a livello nazionale perché il consenso che abbiamo da anni dimostra che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. E i siciliani hanno un’opportunità storica, quella di ribaltare gli equilibri nazionali e aprire una nuova fase politica”.

De Luca, quindi, punta al futuro partendo dal passato. Ecco perché ha già fatto una stima dei voti siciliani che gli permetterà di raggiungere quel 4% che dovrebbe dargli voce a livello europeo: 60mila voti dal Messina e 90mila dalla sua provincia.

Centocinquantamila voti, quindi, ai quali se ne aggiungerebbero, sempre secondo la sua stima, 350mila provenienti dal resto della Sicilia. Totale 500mila voti.

La sua campagna elettorale, però, non proseguirà con il ritmo consueto. De Luca, da leader quale è stato in passato, ha ricevuto consensi perché si è mescolato alla gente comune, è sceso in piazza, ha gridato, si è raccontato in tutta la sua sferzata politica aggressiva. E ha convinto. Lo dimostrano le sfide che ha vinto in tutte le elezioni amministrative a cui ha partecipato: 4 volte su 4 è stato eletto sindaco. Anche la sconfitta nella carica di governatore della Sicilia fu onorevole: arrivò secondo dopo l’eletto Schifani.

Ma ora la convalescenza dalla polmonite che lo ha costretto al ricovero in ospedale per circa 20 giorni gli impone di cambiare ritmo. Nessun viaggio in aereo, manifestazioni ridotte e il tour elettorale si svolgerà in camper, visitando meno città. Insomma, un trotto leggero, non un galoppo, per gli Europei.

E chiunque della sua “stalla” non trotterella con lui… l’espulsione dovrebbe prenderlo. È il leader del partito. Lui decide.

 
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